Lavoratori Santa Croce alle corde
Canistro – BUROCRAZIA E POLITICA UCCIDONO UNA EX FIORENTE INDUSTRIA ABRUZZESE – L’acqua minerale di Canistro, fino a pochi anni fa uno dei prodotti più noti e diffusi, non si trova neppure più nei punti vendita, o almeno in molti punti vendita. Indegne lungaggini burocratiche stanno di fatto uccidendo l’azienda e lasciando sul lastrico i lavoratori: c’è di peggio, infatti, dell’assenza del prodotto sul mercato. Potrebbe esserci persino qualche oscura manovra per favorire acquirenti, benchè sia soltanto un’ipotesi che serpeggia in paese.
“I 78 lavoratori dello stabilimento Santa Croce di Canistro non percepiscono alcun sussidio da dicembre dello scorso anno. Dall’1 aprile 2013 alle maestranze e’ stato applicato il contratto di solidarieta’, ma manca la copertura economica non avendo il ministero del Lavoro ancora provveduto alla firma del decreto”.
E’ quanto denuncia Franco Pescara, segretario interregionale Abruzzo-Molise della Fai-Cisl, che ha chiesto un nuovo incontro all’azienda per fare chiarezza sulla vertenza. “Il contratto di solidarieta’”, spiega Pescara, “prevede una riduzione dell’orario di lavoro. I dipendenti della Santa Croce, attualmente, prestano servizio solo due-tre giorni la settimana. Ben si comprende come lo stipendio sia assolutamente irrisorio, considerando anche la mancata erogazione del sussidio legato al contratto di solidarieta’. Si tratta di lavoratori ormai ai limiti della disperazione. La politica”, sottolinea ancora il segretario della Fai-Cisl, “e’ lontana anni luce dai problemi della gente. Il Governo deve firmare subito il decreto per sbloccare i fondi utili alla copertura del contratto di solidarieta’ e della cassa integrazione in deroga”. Lo stabilimento Santa Croce e’ ancora in crisi.
“Il nuovo piano industriale”, incalza Pescara, “non e’ mai stato ufficialmente presentato; in assenza di un rilancio della produzione e della commercializzazione sul mercato internazionale, la fabbrica marsicana rischia di chiudere i battenti”.
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