Infopoint, esplode la polemica
Pescara – L’ASSOCIAZIONE FONTEVECCHIA LAMENTA METODI CENSORI
(di Stefano Leone)
“I manifesti inerenti la terza edizione della rassegna “Notti della Brigante”, in programma per i prossimi 1, 2 e 3 agosto a Spoltore, non potranno essere affissi all’Infopoint di P.zza Salotto perché il sindaco Alessandrini e la sua Giunta non hanno autorizzato la loro installazione”.
Inizia così, l’attacco dell’Associazione Fontevecchia, all’Amministrazione in carica, in una nota ufficiale della stessa Associazione. Tema del contendere la mancata affissione, all’interno dell’Infopoint, di un manifesto esplicativo, dell’evento denominato “Notti della Brigante”, evento prodotto e curato da Fontevecchia. L’accaduto, secondo i responsabili dell’Associazione, deriva dal fatto che, Sindaco e Assessore di riferimento, non abbiano autorizzato l’esposizione del manifesto. “Lo ha comunicato questa mattina, 27 luglio, – continua la nota dell’Associazione -, una signora, operatrice dell’Arci, che ha assunto la gestione dell’Infopoint, alla richiesta in merito alla mancata affissione, sulle pareti in vetro della struttura, del nostro manifesto fra le altre decine di iniziative, di Pescara e provincia, regolarmente presenti anche per eventi che si svolgeranno a fine agosto. Riteniamo tale risposta inaccettabile e soprattutto lesiva per tutte quelle Associazioni che operano facendo affidamento unicamente sulle proprie forze, senza contributi pubblici, e che dunque non hanno chiesto l’avallo o la “sponsorizzazione” politica di un’amministrazione che ha deciso di riservarsi, evidentemente, il visto ‘politico’ anche sulla semplice esposizione di manifesti in spazi pubblici, applicando, altrimenti, quella pratica ben nota della censura”. Una nota dura, alla quale l’Amministrazione è chiamata a rispondere. La sequenza degli accadimenti, vanno indietro di un paio di settimane allorquando, i rappresentanti dell’Associazione dichiarano di aver, “portato un manifesto inerente l’iniziativa all’Infopoint di P.zza Salotto, affidato, tramite un bando emanato dal Comune di Pescara, all’Associazione Arci. I due responsabili del front office, al momento presenti, ci hanno gentilmente comunicato che avrebbero affisso quell’unico manifesto non appena sarebbero giunti a scadenza altri annunci già presenti sulle pareti in vetro e sulle tre bacheche in legno installate nella struttura. Nei giorni scorsi abbiamo già verificato la mancata installazione del nostro manifesto, ma abbiamo pazientato. Stamane, mancando ormai appena cinque giorni all’inizio della rassegna, i nostri responsabili sono tornati all’Infopoint per chiedere quando il nostro unico manifesto sarebbe stato esposto e qui la sorpresa: la signora responsabile dell’Arci addetta al front office ci ha comunicato che il manifesto non sarà esposto perché “presso l’Infopoint possiamo affiggere solo i manifesti che l’amministrazione comunale, il Sindaco e gli Assessori, ci autorizzano a installare”. A domanda precisa circa la decisione dell’Amministrazione comunale in merito al nostro manifesto, la signora addetta al front office ha detto esplicitamente che “il Comune non ha autorizzato l’affissione del manifesto che quindi non verrà installato”. In altre parole il Sindaco e gli Assessori, evidentemente, si sono riservati anche il visto politico sulla semplice affissione di eventi tesi a promuovere il nostro territorio cittadino e provinciale. Dunque hanno avuto l’avallo i manifesti che promuovono le escursioni in provincia a bordo dell’asino, o la notte bianca per guardare le stelle, come pure ogni iniziativa di teatro dialettale, ma non va bene un unico manifesto teso a promuovere una manifestazione che si svolgerà alle porte di Pescara (zona motorizzazione civile), che lo scorso anno ha visto la presenza di 2mila persone in due serate, tanto da imporci di allungare l’evento a tre serate per la terza edizione”. La nota-denuncia di Fontevecchia continua lamentando, non solo la mancata affissione ma anche la distruzione del manifesto. A questo proposito, affermano i responsabili dell’Associazione che, “quando abbiamo chiesto alla signora addetta al front office la restituzione del nostro manifesto, pagato con fondi dell’Associazione, abbiamo scoperto che lo stesso è stato anche gettato, il che la dice lunga sulla gestione dell’Infopoint. Non accettiamo questo modo barbaro e medievale di fare politica, un metodo lesivo della libertà di Associazioni apolitiche e che rivendicano la propria autonomia”.
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