Premio Henraux ricordando Cidonio
Querceta (Lucca) – Mikayel Ohanjanyan vince la seconda edizione del Premio Fondazione Henraux per la scultura in marmo, in memoria di Erminio Cidonio, un illustre abruzzese, originario di Rocca di Mezzo.
Si posiziona al primo posto l’opera “Materialità dell’invisibile” raffinatissima esecuzione in statuario dell’Altissimo. “Appena finita è già un capolavoro” dichiara Paolo Carli, Presidente della Fondazione. “L’esecuzione di quest’opera, che ha visto negli ultimi mesi Mikayel Ohanjanyan al lavoro presso la Henraux, è esaltazione pura della pietra per eccellenza, quello statuario delle nostre cave la cui preziosità e bellezza non hanno pari”, prosegue Carli.
“Materialità dell’invisibile” risponde a tutti i criteri richiesti dal Bando di concorso, e che Mikayel Ohanjanyan ha saputo cogliere in pieno. L’opera nasce dalla volontà di di materializzare l’invisibile e di evidenziarne alcuni aspetti concettuali ed estetici. Nella sua lettura, il progetto proposto, è poliedrico: da un lato raffigura lo spazio vuoto come forma e la materia, dall’altro, contemporaneamente, interroga la materia stessa che, compressa dai cavi d’acciaio, crea nuove prospettive intersecate nel confine della materia e nel vuoto al centro della scultura. L’estetica dell’opera, marmo e cavi d’acciaio, è simbolica lettura della secolare attività del luogo (il blocco del marmo, la lizzatura), e pone in evidenza le connessioni del marmo e il rapporto fra l’uomo e il suo territorio: il blocco di marmo non nasconde la sua “fragilità” e, fra staticità e dinamicità, pieno e vuoto, visibile e invisibile, nasce un rapporto che plasma continuamente il paesaggio in ottiche nuove, non solo fisiche, ma anche psichiche e sensoriali.
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