Valorizzare abbazia San Clemente
Pescara – RESTAURO DOPO IL SISMA, E POI PIU’ NULLA – L’ON. D’INCECCO E MATTOSCIO IN VISITA AL MONUMENTO – (Foto: La D’Incecco e Mattoscio) – “L’Abbazia di San Clemente a Casauria è uno dei gioielli architettonici più belli d’Abruzzo ed è a tutt’oggi l’unico monumento restaurato tra i 36 beni culturali danneggiati dal terremoto segnalati dall’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alle autorità internazionali in occasione del G8 a L’Aquila. L’Abbazia, che è stata restaurata in soldi dieci mesi grazie ai fondi privati messi in campo dalla Fondazione Pescarabruzzo e dal World Monuments Fund, è stata riaperta al pubblico l’8 aprile 2011.
A distanza di tre anni però nulla è stato fatto per valorizzare e far conoscere a tutto il mondo questo splendido e prezioso complesso architettonico” . Lo dichiara l’On. Vittoria D’Incecco, che questa mattina con il Presidente della Fondazione
Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, e il sindaco di Castiglione a Casauria, Gianluca Chiola, ha effettuato un sopralluogo presso l’Abbazia.
“Il restauro di un milione e 400mila euro dell’Abbazia di San Clemente – sottolinea
Mattoscio – è stato sostenuto esclusivamente con fondi privati dalla Fondazione
Pescarabruzzo e dal World Monuments Fund. Una delle condizioni poste per
realizzare l’intervento di restauro era quella di provvedere alla
valorizzazione di uno dei più importanti monumenti cistercensi italiani,
facendolo conoscere a tutto il mondo, agli appassionati, agli studiosi, con
conseguenti ricadute positive anche sulla economia della comunità e dei comuni
circostanti.
Questo però – spiega Mattoscio – non è stato fatto. Non c’ è
collaborazione da parte della Soprintendenza, nonostante gli indirizzi politici
ministeriali e, soprattutto, dell’attuale Ministro Franceschini siano nella
direzione di favorire delle partneship con privati per fare in modo che si
possano valorizzare questi preziosismi italiani senza ovviamente snaturarne il
loro vincolo di proprietà pubbliche. Il restauro è stato fatto in tempi brevi
ed utilizzando le migliori competenze al mondo, adesso la sfida è la
valorizzazione, come anche gli enti locali sollecitano.
Il Ministro – prosegue Mattoscio – auspica che si vada in questa direzione, continuano però ad esserci
resistenze immotivate da parte delle elefantiache strutture burocratiche
ministeriali che non si decidono a snellire le procedure. Vogliamo quindi
richiamare l’attenzione ed evidenziare quella che può essere un’esperienza
pilota: i beni culturali sono il nostro petrolio e se non riusciamo a fare rete
e a determinare le condizioni di valorizzazione è come gridare al lupo”. Da
parte sua l’On. D’Incecco assicura che si farà interprete per quanto potrà di
queste aspettative e le rappresenterà in tempi rapidi al Ministro Franceschini
anche con l’invito a visitare il prezioso monumento abruzzese.
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