Incendio, prodotti agricoli vietati
Sulmona – Nelle campagne attorno a Sulmona ortaggi, verdure, frutta potrebbero essere avvelenate da depositi di residui dovuti all’incendio nello stabilimento Adria. Pare che questo si sospetti, stando almeno a quanto ufficiosamente appreso: il sindaco Ranalli avrebbe ordinato di non consumare i prodotti della campagna derivanti dalle aree attorno allo stabilimento che lavora pneumatici esausti.
Esisterebbe quindi un documento, pare notificato, emesso dopo una riunione in prefettura a L’Aquila. Ma dell’ordinanza, come dell’esito della riunione in prefettura, come di quanto deciso dalla ASL, non esiste una riga ufficiale scritta e divulgata. Cosa dicono le analisi eseguite dopo l’incendio? Non si sa. Quale estensione hanno i terreni agricoli di cui non si possono usare i prodotti?
Nell’incertezza e nel dubbio, il buonsenso consiglia di lavare accuratamente qualsiasi cosa provenga dalla terra e dagli alberi nel circondario di Sulmona: una misura prudenziale che, del resto, va sempre bene. Basta fare riferimento all’epidemia di salmonella nell’Aquilano (anche in quel caso, ASL muta come un pesce), e alla necessità assoluta di misure igieniche rigorose per frutta, verdura, ortaggi. Salmonella o incendi tossici, l’igiene da sempre rispettata.
Il vento… non sa leggere, quindi è difficile, nei dintorni della Adria tra Sulmona e Pratola, stabilire delle distanze, fissare dei limiti: i residui possono essere ricaduti vicino all’incendio, o meno vicino. Ma se la popolazione si aspetta chiarezza e prese di posizione chiare e determinate, può aspettare quanto vuole. Pensi da sè alla propria salute e lo faccia sempre.
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