Cialente: “Mobilitiamoci, basta scaricabarile”
L’Aquila – Il sindaco Massimo Cialente invita le forze politiche e la società civile ad una mobilitazione generale se dovesse passare la norma che prevede il reintegro del pagamento di imposte e contributi per i residenti nel cratere. E non ci sta a far ricadere tutte le responsabilità di ritardi sulla ricostruzione e sull’assistenza alla popolazione sul Comune dell’Aquila.
“ Adesso basta – ha dichiarato oggi il sindaco – rivedo sui giornali e in vari commenti politici il giochino già attuato nei mesi di giugno e luglio, quando il Comune del’Aquila era indicato come responsabile di tutte le difficoltà, di tutte le contraddizioni, di tutti i ritardi nei soccorsi e nella ricostruzione. Qualcuno ricorda quando i sindaci avrebbero dovuto ricostruire le abitazioni in categoria B e C con 20milioni di euro?
“Il Comune dell’Aquila – spiega Cialente – era in condizioni di pagare da almeno 15 – 20 giorni il contributo di autonoma sistemazione per il mese di settembre, per il conguaglio di agosto e ha già pronto il pagamento del mese di ottobre. La verità è che il Governo non trasferisce i fondi alla Protezione civile, poiché ogni ordinanza che essa prepara passa sotto i tagli imposti dal Ministero dell’Economia. Alla Protezione civile è stato comunicato che i fondi sarebbero stati erogati solo dal mese di gennaio. A seguito di pressanti discussioni sono riuscito, insieme con Bertolaso, a trovare una soluzione che dovrebbe consentire il pagamento almeno della mensilità di settembre. Dal momento che non c’è disponibilità di cassa lo stesso problema si presenta per il pagamento delle ditte che stanno effettuando i puntellamenti.
Stesso discorso per la ristrutturazione delle case in categoria B e C. Tutti gli addetti ai lavori, e soprattutto i tecnici, sanno molto bene che il problema della ricostruzione cosiddetta leggera, quella delle abitazioni B e C, è legato alla farraginosità del sistema Cineas Reluis e ai ritardi nella stesura delle linee tecniche e del prezziario, che per mesi ho denunciato da solo, in un inspiegabile silenzio da parte di tutti. Il giochino di continuare a scaricare ogni responsabilità sul Comune non vale più: soprattutto se viene portato avanti da chi ha preteso l’ulteriore proroga al termine del 25 ottobre per la presentazione dei progetti. Le richieste che giungono con riscontro positivo da Cineas e Reluis vengono evase dopo i controlli previsti dal protocollo nel giro di 3-4 giorni dagli uffici comunali. In caso di richieste di integrazione, molto dipende dalla rapidità con cui i tecnici rispondono alle stesse. Questa procedura farraginosa non è opera del Comune, ma del Governo, e non è il Comune che ha deciso di pagare a Cineas e Reluis 12 milioni di euro e 8 a Fintecna per il loro lavoro. L’ente comunale, al contrario, continuerà a cercare di rendere più fluido possibile il meccanismo, a difesa dei cittadini che, comunque, sollecito a spingere gli amministratori condominiali, i progettisti e le imprese ad accelerare i tempi, perché ognuno deve fare la sua parte.
Voglio dire, insomma, che il giochino di scaricare sul Comune dell’Aquila responsabilità attribuibili a mancanze altrui deve finire. In questo momento è chiaro che si vogliono ribaltare sulla città, attraverso l’amministrazione comunale, gli errori strategici che portano ritardi nella ricostruzione leggera, cercando forse di distrarre la rabbia e di evadere le risposte a veri e propri atti vergognosi. Mi riferisco alla scelta ingiusta e disumana di tornare a imporre, a 8 mesi dal sisma, ad una città definita “fantasma” dallo stesso Censis, il pagamento di imposte e contributi. Chiunque può comprendere che si tratta di un colpo mortale alla nostra economia e alle possibilità di ripartire. In questi giorni sono riuscito a parlare con le più alte cariche dello Stato e del Governo, che confessano la loro impossibilità di risolvere il problema. L’unico a non rispondermi è stato il ministro Tremonti, che ho cercato più volte invano. Alla beffa si aggiunge l’umiliazione. Chiedo dunque a tutti gli aquilani di mobilitarsi, perché stiamo subendo un’enorme ingiustizia, che non meritiamo. Se la nostra città ha sbagliato in qualcosa, è stato credere alle promesse ricevute nel mese di luglio. La mancanza di cassa per il contributo di autonoma sistemazione, per i puntellamenti e la mancanza di abitazioni per i nuclei familiari di una o due persone con abitazione in categoria E, sancita dalla legge, fanno comprendere sempre più che gli aquilani, nelle logiche di questa strisciante crisi di Governo, sono ormai ostaggi e vengono considerati terremotati di serie B. Adesso basta. Se il voto della Commissione Bilancio – conclude Cialente – dovesse confermare questa vergogna auspico che tutte le forze politiche comunali, provinciali e regionali si scoprano esclusivamente abruzzesi e combattano fino in fondo questa ingiustizia. Auspico, allo stesso tempo, che la società civile dia un segnale forte attraverso una grande mobilitazione generale. Vogliamo che nessuno si permetta più di strumentalizzare il nostro dramma trasformandolo in uno show”.
(Nella foto: Il sindaco che bisbigliava al presidente – Dopo qualche mese, doccia fredda dal governo ai terremotati?)
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