ANCE: tasse, e dimenticata la zona franca
L’Aquila – L’ANCE, associazione dei costruttori dell’Aquila, prende posizione sulla drammatica vicenda delle tasse che si vogliono nuovamente imporre ai terremotati dal 1 gennaio, e rammenta che della zona franca urbana non si parla neppure più. Scrive il direttore Francesco Manni: “Mancano poche ore alla decisione (prevista per lunedì 7 dicembre) della Commissione Bilancio della Camera dei deputati in merito al maxi emendamento che ha riscritto la legge finanziaria e che ha suscito non poche preoccupazioni anche nella categoria dei costruttori aquilani. L’ultimo emendamento del Governo non prevede, come promesso e come si sperava, aiuti per le zone terremotate di L’Aquila e centri vicini ricadenti nel così detto cratere, cioè proroga dei versamenti irpef, tasse e contributi previdenziali da restituire con le stesse modalità e quantità utilizzate per le regioni Marche e Umbria. Ma non si parla più neanche della delimitazione della zona franca urbana.
Mentre sale e si diffonde la protesta della società abruzzese in generale, come si evince dai giornali , ANCE L’Aquila , ha fatto sentire la propria voce in sede governativa. Infatti, appena venuto a conoscenza dei contenuti poco rassicuranti del maxi-emendamento in esame presso la Commissione Bilancio della Camera, il Presidente di ANCE L’Aquila, Filiberto Cicchetti, ha chiesto al Presidente nazionale dell’ANCE, Paolo Buzzetti, di farsi interprete in tempo utile (la Commissione camerale si riunisce anche oggi) della situazione delle Imprese aquilane presso il Governo, il Ministro Tremonti e presso la stessa Commissione Bilancio. .
Purtroppo in queste ultime ore è in gioco il destino non solo di una categoria, ma di una città diventata il fantasma di stessa, con un’economia distrutta e, per ora, senza prospettive. Vista l’urgenza impellente abbiamo chiesto l’ immediato appoggio del Presidente nazionale dell’ANCE perché sostenga ancora le richieste per la salvaguardia delle imprese edili da sempre considerate come il volano portante dell’economia dell’intera provincia aquilana. Tra l’altro alle stesse imprese era stata promessa priorità per il pagamento dei crediti che vantano nei confronti della pubblica amministrazione per lavori appaltati e già eseguiti. Ancora nulla. ANCE L’Aquila, che per quanto sta avvenendo in questo ore esprime e rappresenta la più profonda indignazione delle Imprese associate, ribadisce che per avviare il rilancio dell’economia e la rinascita di questa città e del suo hinterland territoriale e provinciale, sono necessarie:
- la definizione e approvazione della Zona franca urbana di L’Aquila prevedendo, tra i beneficiari della provvidenze economiche, non solo le nuove attività che andranno a sorgere ma, prevalentemente e soprattutto, quelle attività già in atto prima del sisma che sono rimaste danneggiate
- il congelamento delle passività bancarie a breve per le piccole e medie imprese, in attesa dei pagamenti per i lavori eseguiti.
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