Maxim, carte da L’Aquila alla Procura


Pescara – Chi, e a quale livello, non ha scritto nelle carte che l’aspirante padre del bambino Maxim era, ed è, malato di mente? O c’è di peggio? Il tribunale dei minori dell’Aquila avrebbe inviato oggi l’intero fascicolo riguardante l’adozione del piccolo Maxim, 5 anni, il bambino russo soffocato dal madre in cura psichiatrica, Massimiliano Maravalle, che resta in carcere in attesa dell’incidente probatorio. E che ha confessato la tremenda vicenda.
La Procura di Pescara intende far luce su una circostanza essenziale. Occorre sapere se vi sono omissioni, errori, distrazioni, leggerezze, illeciti della pratica di adozione. Bisogna accertare perché sulle carte non si fa cenno alla malattia mentale del Maravalle. A lui e a sua moglie fu affidato Maxim, ed è incomprensibile come ciò possa essere accaduto. Un uomo in cura psichiatrica è da considerare affidabile?
Tutti, finora, sostengono di non aver mai saputo nulla della malattia del Maravalle. Il medico psichiatra che lo cura ha dichiarato di non aver mai ricevuto richieste di notizie sul suo paziente. Allora? La pratiche per le adozioni sono lunghe, difficili da seguire, stancanti per gli aspiranti genitori. Ma, evidentemente, nel caso Maxim qualcosa c’è da accertare e da verificare.
E’ ciò che tutti chiedono di sapere, a cominciare dai magistrati della Procura.


22 Luglio 2014

Categoria : Cronaca
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