Gerardo Iovane e la teoria dei numeri primi
L’Aquila – Una grande passione per le Scienze Esatte e l’Innovazione Tecnologica diventata oggi la sua professione, l’amore per l’interdisciplinarietà scientifica che lo ha portato a curiosare nelle teorie evoluzionistiche e nella genetica e che lo ha messo di fronte a una scoperta eccezionale nel contesto dell’Info-Security e della Matematica, che per la prima volta verrà illustrata a L’Aquila, venerdì 11 dicembre, nell’ambito della Fiera della Conoscenza.
È Gerardo Iovane, professore associato di Analisi Matematica presso l’Università di Salerno. 37 anni, una laurea in Fisica Nucleare e Subnucleare, due dottorati di ricerca in Fisica e Matematica e lo studio elaborato nel 2008 e 2009 e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale, specializzata sulla teoria del complessità e del caos, denominata Chaos, Solitons and Fractals, edita dalla Elsevier. Studio che rivoluziona la teoria computazionale dei numeri primi e le conseguenze in ambito della sicurezza delle informazioni e comunicazioni, attraverso una scoperta senza precedenti, ovvero quella che la sequenza dei numeri primi non è casuale, ma deterministica, che la loro natura non è fine a sé stessa, ma addirittura ha una dinamica naturale, appartiene a una specie, si organizza in famiglie.
La teoria dei numeri primi fino ad oggi ha fatto da riferimento e base ad algoritmi applicati nell’ambito della trasmissione dei dati in tutto il mondo, la sua “spiegazione” nell’accezione che ne dà il professor Iovane, di colpo rende vulnerabili i più sofisticati sistemi informatici e di security intelligence per chi approda a questa consapevolezza.
Tale scoperta e i suoi effetti saranno l’argomento centrale del convegno “Le nuove frontiere sulla sicurezza: vulnerabilità dei sistemi informatici e strumenti di security intelligence” (alle 10 – Sala Leonardo), promosso dai Servizi Innovativi di Confindustria Italia, sponsor E-Security – Gruppo Elsag Datamat. Oltre al professor Iovane, si confronteranno sul tema Franco Silvi, Francesco Alfieri ed Ennio Lucarelli, motori del settore di Confindustria; Luisa Franchina, delegata del Governo all’identificazione delle Infrastrutture Critiche Europee, Domenico Santececca, Direttore ABI, Mario D’Intino, Mirco Ramazzo e Pietro Gentini di E-Security e del Gruppo Elsag, Datamat e Domenico Vulpiani, dirigente generale della Polizia di Stato e Consigliere Ministeriale per la Sicurezza Informatica.
Sicurezza e vulnerabilità stanno alla base dell’analisi proposta dal convegno, che è incentrato sull’utilizzo dei dati in campi molto avanzati e strategici e su quanto sia importante e complesso tutelarne la sicurezza nei contesti attuali.
“A minare la sicurezza delle informazioni ci possono essere cause esterne come i diversi malware usati in cyber crime – illustra il professor Gerardo Iovane – oppure endogene, relative ai modelli matematici di riferimento. La scoperta che la sequenza dei numeri primi non risponde a schemi casuali, può creare un effetto domino capace di evidenziare la vulnerabilità degli algoritmi che stanno alla base degli attuali sistemi di sicurezza di riferimento a livello internazionale e della protezione delle infrastrutture critiche di un paese. La scoperta è solo l’inizio di un cammino che consentirà di affrontare tali fragilità e sviluppare dei modelli ancora più sofisticati e quindi più sicuri che diverranno una nuova base di partenza”. (Nella foto: Gerardo Iovane)
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