Trentino: 354 case di legno e un impegno di generosità e bravura dal primo giorno
L’Aquila – Ad otto mesi dal sisma del 6 aprile il Trentino ha assolto all’impegno che si era assunto all’indomani del disastroso terremoto, per offrire alle popolazioni un alloggio definitivo prima della stagione invernale. Ed è stato davvero generoso, efficiente, serio come è nella sua tradizione. A tutt’oggi la Provincia autonoma di Trento ha infatti completato o sta completando la realizzazione di 354 casette antisismiche in legno nei centri di Coppito, Stiffe, San Demetrio ne’ Vestini centro, Cardamone, Subequana, Villa Sant’Angelo, Onna e Tione degli Abruzzi. La Protezione civile trentina ha poi curato la progettazione di altri 49 alloggi nella frazione di Collarano Cappelli e provveduto alle opere preparatorie per un altro villaggio di 40 alloggi a Collarano Tatozzi (Comune di San Demetrio ne’ Vestini) per conto della Protezione civile nazionale. Una casa prefabbricata è stata realizzata anche a Cansatessa per ospitare le suore Clarisse di clausura del Monastero di S. Chiara ed un’altra è stata donata alle suore della Dottrina Cristiana che a L’Aquila gestiscono una struttura scolastica. Tra i primissimi interventi anche 9 moduli abitativi prefabbricati a Collemaggio per ospitare i pazienti del Dipartimento di salute mentale della Asl di L’Aquila. Ma non solo case in legno, le più urgenti, sono state realizzate: la Protezione civile trentina e l’esercito di volontari (oltre 2.500 i trentini fisicamente presenti in Abruzzo dal giorno del terremoto) che, in turni settimanali, si sono avvicendati in questi mesi nei cantieri, hanno pensato anche alla costruzione di due piccole chiese in legno a Cansatessa e Onna, di una scuola media a Paganica e di una scuola materna e asilo nido a Onna, mentre è in progetto un asilo nido da realizzare a Pizzoli.
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