Negri Sud, le delusioni del sindacato


Pescara – Scrivono i sindacati Cgil – Filcams-Cgil – Fisascat-Cisl Abruzzo: “Nei giorni scorsi si è tenuto il consiglio di amministrazione della Fondazione Negri Sud, il secondo a cui partecipa il nuovo governo regionale. Le organizzazioni sindacali non hanno richiesto, come solitamente hanno fatto in precedenza, un incontro al Cda per conoscerne gli esiti, solo perché non risultava ufficializzata la nomina del rappresentante della Regione nel consiglio. Infatti la presenza del pur autorevole D’Alessandro ci è stata presentata come prima e necessaria presenza della Regione nella fase iniziale del suo insediamento.
Per le stesse ragioni, una giunta appena arrivata ha bisogno di un po’ di tempo per prendere contezza dei problemi, abbiamo preso le distanze dall’”ultimatum” posto dai due direttori nel comunicato stampa del 9 luglio solo per il rinvio di una settimana. Probabilmente oggi la prima notizia è la nomina nel Cda della Fondazione di D’Alessandro. Deludente se confermata, non per la persona, ma perché abbiamo sostenuto e chiesto che si individuasse una persona autorevolmente “competente” per le attività che la Fondazione produce e per intervenire sul rilancio del Centro di ricerca e della ricerca nella nostra Regione, affiancata da altrettanta competenza nelle analisi di bilancio. Lo organizzazioni confederali e di categoria, infatti, nella piena consapevolezza delle difficoltà e potenzialità della Fondazione Negri Sud, avevano chiesto al presidente D’Alfonso un incontro fin dal 23 giugno, ma ad oggi nessuno ha pensato di ascoltare le nostre valutazioni e riflessioni.
E si somma la seconda delusione. Il personale, i delegati, i singoli ricercatori ci hanno raccontato che: a) si approva un bilancio che si attesta intorno ai 6 milioni con 3 di perdita, il 50%, b) si approva un discutibile piano di risanamento (piano mai confrontato con le organizzazioni sindacali che non contiene nessun rilancio né proposta di Know-How su cui puntare, c) si risolve tutto con una procedura di licenziamento collettivo. Su ogni punto abbiamo fiumi di parole e di dubbi che tratteniamo di fronte ai licenziamenti.
Ancora una volta pagano i lavoratori visto i limiti di gestione che meritavano di essere indagati e verificati prima di qualsiasi provvedimento. Ci aspettavamo una richiesta di cassa integrazione per qualche mese, il tempo appunto di una seria indagine sui bilanci (sono stati visti per annualità di riferimento?), sulle competenze presenti e su quelle necessarie, da cui far scaturire un piano industriale di spessore, produttivo per l’Abruzzo. Questo avrebbe dato il segnale di pensiero divergente e di discontinuità con la storia pregressa. Non c’è che una piatta continuità con il precedente governo regionale. Non sappiamo se la Regione ha intenzione, con i pochi soldi di cui dispone il bilancio, di ripianare il debito della Fondazione senza neppure chiedere un vantaggio per l’Abruzzo. Certo si licenziano abruzzesi con i soldi degli abruzzesi. Non un bell’inizio, caro Presidente. Ricordiamo al presidente D’Alfonso che le organizzazioni sindacali di questa Regione avevano chiesto mesi fa un tavolo nazionale con i Ministeri per affrontare una questione che non si risolve solo in Abruzzo, visto che il Negri è un gruppo nazionale, con centro in Lombardia, tanto che il bilancio lombardo, per essere approvato, ha bisogno di quello abruzzese. Tavolo sospeso perché in Abruzzo c’erano le elezioni e mancava la Regione. Evidente la delusione del comportamento della Regione, decisioni prese senza neppure tentare di approfondire il merito della complessa vicenda Negri Sud”.


18 Luglio 2014

Categoria : Cronaca
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