FLC-CGIL, quale rapporto vuole il rettore?

Pescara – RAPPORTI RESI TRA SINDACATI E UNIVERSITAì D’ANNUNZIO – Scrivono FLC CGIL – Segreterie provinciali CHIETI e PESCARA: “Gli organi di governo dell’Ateneo continuano con gli episodi di indifferenza nei confronti dei rappresentanti sindacali e delle organizzazioni sindacali. In vista della discussione in Senato accademico (nei giorni scorsi) di un Regolamento su Internet e posta elettronica, le coordinatrici della Flc-Cgil hanno chiesto al rettore di prevedere l’uso della rete anche per le organizzazioni sindacali di Ateneo.
Il Rettore non ha dato alcuna risposta, ma abbiamo appreso in via informale che la nostra richiesta non è stata accolta.
Questo rifiuto ci sconcerta per varie ragioni.
Sono stati fatti straordinari avanzamenti nel campo della comunicazione. Le altre Università che hanno già adottato questo tipo di Regolamento hanno esteso la rete anche ai sindacati. L’Università è la sede più alta della conoscenza ed è uno dei luoghi privilegiati per la promozione e diffusione della democrazia.
Insisteremo quindi nel chiedere che il regolamento contenga questa norma: “Il Rettore può concedere l’utilizzo della rete internet e della posta elettronica alle organizzazioni sindacali rappresentative nell’Ateneo che ne facciano espressa richiesta”.
Così come portiamo avanti la nostra battaglia legale per avere la disponibilità di un locale da adibire all’attività sindacale. Su questa mancanza dell’Ateneo il nostro stupore è totale: siamo nell’ambito delle tutele garantite dallo Statuto dei lavoratori, cioè di una Legge dello Stato del 1970! D’altro canto, cos’è se non disistima dell’attività sindacale la negazione della bacheca elettronica, cioè accessibile dalla home page di ateneo?
Il Rettore, in via informale, ci aveva rassicurato che questi due problemi sarebbero stati risolti. Invece, il tempo passa e nulla è accaduto. Così come siamo fermi nella soluzione di altre questioni che riguardano gli interessi economici del personale. Su questo fronte stiamo già percorrendo la via legale”.