Cialente, abbraccio a sindaco Biondi
L’Aquila – UNA PROTESTA TANTO DISPERATA QUANTO GIUSTA – Lo Stato sta abbandonando da anni i sindaci dei piccoli paesi al loro destino, accrescendo la distanza tra centro e periferie, chiudendo e sopprimendo, assentandosi da ogni pur doverosa presenza. Tanto più abbandonati e soli sono nella zona terremotata i sindaci, uno dei quali, Pierluigi Biondi, non sa cos’altro fare se non un drammatico sciopero della fame. In questo modo, forse, qualcuno nella politica e a Roma si accorgerà di quanto accade in un cratere sismico che è ancora solitudine, desolazione, desertificazione, declino inarrestabile. Un pezzo di Italia (e dell’Italia migliore, più onesta e sana) viene mollato come una zavorra. Lasciato alla sua distruzione che ogni giorno di più sa di morte, rinuncia, annullamento. Uno stato civile non può agire in questo modo e quello italiano è forse l’unico a farlo in Europa. Cose che forse a Bruxelles e nell’UE non immaginano neppure.
Accanto ai sindaci minori si schiera, senza mezzi termini e posizioni ipocrite, il sindaco Cialente. Egli ha scritto al suo collega di Villa S.Angelo Pierluigi Biondi: “Ti esprimo, sapendo di interpretare il sentimento non solo dei miei concittadini ma anche di tanti altri colleghi sindaci del cratere, la mia più profonda e convinta solidarietà per la protesta, quasi disperata, che hai avviato da oggi.
La mia solidarietà nasce dall’assoluta comprensione del senso di solitudine e di impotenza che colpisce, oggi, chi come te è chiamato a dare risposte ai suoi concittadini, che sa come e quando potrebbe darle ma non può.
Proprio ieri, mi ha telefonato un altro collega sindaco che, esprimendomi solidarietà per le note vicende, mi ha confessato il profondo senso di scoramento, di solitudine e di impotenza che sta vivendo come tutti noi, chiedendosi se e quando finirà e quanto ancora dovrà pagare in termini di amarezze ed ingiuste responsabilità .
Siamo soli!
Posso testimoniare personalmente di quanto tu, così come altri colleghi, hai fatto in questi cinque anni drammatici e soprattutto di quante e quali responsabilità ti sei dovuto assumere.
Certo, qualcuno come purtroppo capita anche su certa stampa della nostra Città , ti accuserà di fare una pagliacciata, di avere esagerato, di voler scaricare su altri tue responsabilità .
Ignorali! Rispondi solo alla tua coscienza ed alla tua gente, come stiamo facendo tutti noi impegnati in prima linea.
Questo Governo sembra aver finalmente compreso, a differenza degli altri tre, che è arrivato il momento di darci risorse e regole certe che ci permettano di ricostruire ma soprattutto di difendere i cittadini e di tutelare non tanto noi stessi quanto i nostri collaboratori, assessori o dirigenti sui quali ricadono solo oneri pesanti.
Credo che con questo tuo gesto che idealmente ci rappresenta tutti, l’Italia debba comprendere che è necessario avviare un confronto immediato con l’Unione Europea affinché le somme per intervenire in caso di calamità naturale possano essere sottratte, dallo Stato membro, dall’infernale logica del 3%.
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