Bolletta dell’acqua, come nel Settanta
L’Aquila – PER PAGARE O ALLA POSTA O IN BANCA, NON SI SCAPPA – Scrive Michele Bove: “Spett.le Dott. Colacito. Mi rivolgo a questa testata, di cui Lei è Direttore, per provare a smuovere non le coscienze, ma la capacità di innovazione all’interno di una organizzazione che dovrebbe, nel perseguimento del miglioramento continuo, stare “al passo con i tempi”.
Le arriva a casa la bolletta dell’acqua ?
Immagino di si.
Anche a me !
Vuole dire Lei come si può pagare ?
Con RID bancario ? Al tabaccaio ? Paypal ? Bonifico su IBAN ? Con procedura guidata dal portale della Municipalizzata ? Con app per smartphone ? No ! Niente di tutto questo.
Si deve andare alle Poste o in una delle banche indicate nella bolletta, perdere tempo, fare la fila…etc etc etc…!
Ora non dico che è un peccato mortale andare alle Poste o in banca, ma mi chiedo perché ! Perché non fare un passo avanti per migliorare il servizio ?
Non mi si venga a dire che questo è l’ultimo dei problemi che ha la Municipalizzata, perché per fare una delle cose che ho indicato, intendo per pagare una bolletta comodamente da casa, beh…ci vogliono 5 minuti di intelligenza creativa.
Mi viene in mente un grande classico di Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina ! Non sarà mica per il fatto di non avere competitors nella gestione delle risorse idriche che agli amministratori non interessa innovare ?
La ringrazio per lo spazio concesso, nella speranza che lassù, in Via Ettore Moschino 32/B, qualcuno si Smuova !”.
(Ndr) – Grazie a lei per aver segnalato lo sgradevole disservizio, perchè è proprio di questo che si tratta. Se un ente ci costringe a comportarci come negli anni Sessanta nel pretendere di essere pagato, siamo letteralmente violentati. Vittime di un passato duro a morire, che forse fa comodfo chi sa a chi.
Non speri che da Via Moschino qualcuno risponda. Non accadrà mai. Si scelga un ufficio postale piccolino, di paese, così non farà la coda (sempre se lo troverà aperto).
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