Sindacati allarmati sulla riorganizzazione Enel in Abruzzo
L’Aquila – (F.C.). E’ di questi giorni la decisione della societa’ dell’Enel di riorganizzarsi sul territorio nazionale. Un piano che prevede la chiusura di sedi attraverso l’accorpamento delle strutture in tutte le regioni d’Italia. L’Enel Infrastrutture e Reti, la societa’ che eroga servizi della rete elettrica ai cittadini, ha presentato il suo riassetto organizzativo anche per le sedi abruzzesi. “La scelta della societa’ elettrica prevede a livello nazionale un taglio medio del 30% delle strutture, invece in Abruzzo si annuncia un taglio maggiore, pari al 50%. Una decisione aziendale che rischia di pregiudicare il presidio territoriale e la qualita’ del servizio, penalizzando i cittadini e i clienti senza alcun vantaggio sulle bollette – denunciano i tre segretari regionali della Cgil Filctem, Cisl Reti – Flaei e Uil Uiltec d’Abruzzo”. “E’ noto – affermano le organizzazioni in una nota – che l’Enel opera in regime di concessione nell’erogazione di un servizio pubblico e che deve garantire gli standard di qualita’ ed efficienza su tutto il territorio regionale, a famiglie ed imprese, in una logica di razionalizzazione delle strutture: questo principio col passare del tempo rischierebbe di venir meno. Un riassetto aziendale che penalizza l’Abruzzo, sostengono i sindacati. Sono previsti due accorpamenti degli attuali 4 Centri Decisionali e Coordinamento “Zone”: da un parte Teramo (200 mila utenze e 4.200 km di linee elettriche) e L’Aquila (255 mila utenze e 8.600 km di linee), dall’altra Chieti (231 mila utenze e 11 mila km di linee) e Pescara (183 mila utenze e 6.500 km di linee elettriche). Un’azione di razionalizzazione che va in contrasto anche con i piani di investimento del previsto progetto pilota per l’area aquilana Smart City – reti intelligenti, con la decisione di sopprimere il Centro Progettazione Lavoro (PLA) di L’Aquila”. Sempre secondo il sindacato “E’ previsto anche un taglio delle Unita’ Operative di pronto intervento e manutenzione, con l’unificazione delle strutture di Avezzano-Sulmona e Lanciano-Vasto e con la chiusura della sede di Torre dei Passeri”. “Una decisione che potrebbe indebolire anche l’indotto Enel d’Abruzzo, che presenta gia’ evidenti ripercussioni negative sui ritmi lavorativi dei dipendenti ed inevitabilmente produrra’ successivi cali occupazionali – segnalano i Sindacati”. “Come Sindacato – aggingono le sigle di categoria – ci aspettavamo, con il turn-over occupazionale, un rilancio delle attivita’ e degli investimenti, invece ci hanno presentato un piano di tagli – dichiarano i tre segretari regionali Giovanni Di Filippo, Luciano Lanci, Emidio Angelini”. “Rischiamo che l’Enel abbandoni il territorio allontanando i Centri Decisionali ed Operativi. Per questi motivi, insieme ai lavoratori, ci batteremo con forza e richiediamo un intervento immediato del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, per scongiurare un’ulteriore penalizzazione dell’Abruzzo, sia in termini qualitativi che di risorse, incidendo in modo efficace su una riorganizzazione aziendale che non indebolisca la nostra Regione”, concludono i tre segretari”.
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