I presidenti paladini del TAR


Pescara – I presidenti delle province di Chieti (Di Giuseppantonio) e Pescara (Testa) si schierano, con una lettera al Governo, contro la soppressione del TAR adriatico. Il tribunale amministrativo di Pescara è tra i numerosi che, in Italia, saranno chiusi e accorpati con la sede regionale esistente. Roma ritiene infatti che una regione di soli 1,3 milioni di abitanti non abbia bisogno di una doppia sede del TAR.
Scrivono i due tra l’altro: “Con la soppressione della sezione di Pescara, si verrebbe a creare anche un problema legato al personale. Non crediamo si possa imporre ai dipendenti una mobilità d’ufficio oltre i cento chilometri: questo vuol dire che il trasferimento delle funzioni si tradurrebbe in una pesante perdita di professionalità.
Non possiamo non considerare peraltro che il Tribunale amministrativo pescarese è sicuramente uno dei più virtuosi in Italia, avendo eliminato la mole di arretrati. Con il trasferimento all’Aquila, città già gravata dalle problematiche del cratere e appesantita dalla fase di ricostruzione post terremoto con moltissime funzioni da gestire, i tempi tecnici di risoluzione delle pratiche e dei ricorsi si allungherebbero di molto a scapito dell’utenza. In più questa operazione avrebbe come ulteriore conseguenza la perdita della Commissione tributaria regionale, un danno notevole per il territorio. Troppi aspetti negativi e nessuno positivo per la collettività che rappresentiamo.
Sarebbe opportuno quindi che il Tar di Pescara rimanesse sul territorio per continuare ad occuparsi della giustizia amministrativa afferente a tutta l’area metropolitana e, ancor di più, per non allontanare ulteriormente la giustizia dal cittadino”.
(Ndr) - Una tipica storia abruzzese e di malapolitica abruzzese che salta sul carro non appena i problemi emergono. Che una decina di sedi distaccate dei TAR dovessero essere soppresse era nei piani del governo da mesi. Nessuno se n’era accorto o ne parlava. Fu il nostro giornale a rivelare la decisione di Roma, e da allora sono insorti ovunque i soliti difensori tardivi.
Per decidere se il TAR-2 deve restare o no si chiedano i conti sui costi e sui vantaggi della soppressione. Si tenga conto del fatto che l’Abruzzo è piccolo. Si usino insomma argomenti concretli e non giaculatorie che sanno di anni sessanta. Serve o non serve? Quanto costa? Che risparmio si ottiene? Ci sono spazi a L’Aquila o si debbono pagare fitti? Un altro retroscena è l’enorme palazzo di giustizia di Pescara, in parte inutilizzato, costosissimno anche nella gestione. Sproporzionato. E per il quale in parecchi meditano chi sa quali spoliazioni di altri uffici giudiziari, per trasferirli a Pescara.
Dicevamo: politiche da anni Sessanta. O anche peggio…


10 Luglio 2014

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati