Morte sindaco Valentini, indagini in malafede e persecutorie: a giudizio un poliziotto
Roccaraso – Dopo tanto tempo, e dopo un doloroso suicidio in carcere, si solleva il pesante velo che copre le indagini sull’ex sindaco di Roccaraso, Camillo Valentini, che si tolse la vita dopo essere stato chiuso in cella. Il gup di Campobasso, Maria Libera Rinaldi, ha disposto il rinvio a giudizio di Massimiliano Mancini, ispettore dello Sco dell’Aquila E’ il poliziotto che condusse le indagini su Valentini. L’ispettore, il 10 febbraio prossimo, dovra’ rispondere dell’accusa di abuso aggravato di atti di ufficio, poiche’ “espleto’ attivita’ investigative connotate da un notevole grado di iniziativa, indirizzandole in malafede in odio al Sindaco di Roccaraso, Camillo Valentini, con intendimento di persecuzione inquisitoria ed assoluta mancanza di serenita’ ed imparzialita’. Secondo il magistrato “Mancini era mosso da risentimenti personali e da spirito di rivalsa, giacche’ sua madre era inquilina in lite in un immobile appartenente al nonno del Sindaco Valentini”. Assoluzione piena, sempre da parte del gup, dei presidenti del Codacons Carlo Rienzi e Pino Ursini dall’accusa di avere calunniato e diffamato i giudici che ebbero ruoli nell’inchiesta Roccaraso. Altra assoluzione per i vertici del Codacons, su istanza del pm Giovanna Immacolata Di Petti, sempre per calunnia e diffamazione verso i poliziotti che condussero le indagini.
Quando il sindaco Valentini, a ferragosto di due anni orsono, venne arrestato, fu un colpo di scena che sorprese molti. ìLe accuse parlavano di corruzione, peculato, abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa aggravata pubbliche. Inoltre, il sindaco era stato anche accusato di calunnia nei confronti del maresciallo dei carabinieri del comune Alfredo Di Gioia, che stava svolgendo indagini sull’attività amministrativa del Comune e che era stato a sua volta prosciolto dall’accusa di peculato.
Due giorni dopo l’arresto, Valentini fu trovato in cella soffocato da un sacchetto di plastica. L’inchiesta a suo carico finì in una bolla di sapone. Era morto per la vergogna e la disperazione derivanti da accuse ingiuste? Ora emerge che le indagini non furono fondate nè trasparenti. Forse qualcuno oltre al poliziotto dovrà essere chiamato a fornire spiegazioni.
(Nella foto:<strong> Camillo Valentini)
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