Il ridicolo più ridicolo


Ad Albert Einstein, studentello alle superiori che pensava alla luce e all’universo (e già ne capiva più di tutti gli altri, Newton compreso, a 16 anni), i professori austeri e cretini dedicarono una delle più epiche gaffes della storia: scrissero che non era adatto per gli studi matematici, e ancora meno per quelli fisici. Insomma, questo ragazzo scelga la falegnameria o la scuola di cucito. Si tolga dai piedi, dà solo fastidio…
Non è una favoletta, è scritto sui documenti scolastici relativi ad Einstein Alberto, nato a Ulm (Germania).
Mutatis mutandis, il ridicolo torna inestirpabile nelle pretese del sindaco di Vasto, che all’aspirante dirigente del Teatro Rossetti chiede titoli di studio adeguati. Magari anche un bel diploma e una consona laurea. Se, tornato in vita, d’Annunzio facesse la domanda – nota una spiritosa lettera aperta che pubblichiamo – o la facesse Gigi Proietti, non potrebbero essere accolte. I due sono sprovvisti di laurea, non hanno fatto il pieno di inutilità e nozioni memorizzate, come molti laureati. Per dirigere un teatro, pare dire il sindaco di Istonio, pretendiamo ben altro! Altro che saltafossi slaureati e sdiplomati.
Si diceva in altri tempi (quando abitavamo appunto a Vasto) che “il peggio non è mai venuto”. Non è vero. Eccolo, arriva oggi, ed è un peggio condito con il ridicolo, insomma indigeribile. Speriamo che Proietti o Ronconi non facciano domanda: rischierebbero di essere bocciati dal sindaco e da chi gli consente simili boutades.
Che risulti, i professori che bocciarono Einstein non subirono conseguenze. Sarà così anche per il Comune di Vasto, ne siamo certi.



08 Luglio 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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