Spartirsi la Provincia anche mentre spira
La diatriba politica assume toni accesi, ed è costellata anche da azioni, visto che il presidente della Provincia aquilana Del Corvo continua a rimuovere assessori di Forza Italia. C’è uno scontro senza esclusione di colpi tra gli azzurri (o come si chiamano oggi i superstiti berlusconisti) e gli altri partiti, anzi il centro destra o come si definisce quel residuo di una cosa che fu così chiamata.
A quanto tenta di capire il cittadino, c’è chi punta a spartirsi la Provincia anche mentre spira.
Infatti, la Provincia dell’Aquila è un ente per il quale l’ultimo treno è già partito ansimando. Le altre province sono decedute, quella dell’Aquila è virtualmente ancora in vita, ma si fa per dire. E’ in proroga, visto che si votò con un anno di ritardo a causa del terremoto. Anzi, a dire il vero, non si sa cos’è: sicuramente la meta di finanzieri, poliziotti, inquirenti diventati quasi pendolari in quei palazzi ormai alla periferia dell’ex impero.
C’è chi ha l’impressione di assistere a incursioni barbariche contro i remoti “limes” dell’impero romano. Chi si domanda a chi o a cosa serva più sradicare o impiantare assessori. Chi se ne infischia e non si occupa più di cose provinciali. La politica no, quella continua a sfoderare zanne acuminate e a digrignare dentature più cariate che mordaci. Francamente, non sapremmo, da cittadini, cosa pensare: zombi? Film dell’orrore da due centesimi di euro? Pantomime scamuffe per vendicarsi di sgarbi non metabolizzati?
Oppure in troppi sono avvinghiati al potere che non vogliono mollare, e il potere, si sa, è dare e togliere. Meglio comandare che fottere, pontificava una saggezza grossolana di altri tempi. Anche se tanti non erano d’accordo. Magari pensavano a Monica Bellucci e a Malena. Chi sa. Comunque, che spettacolo sonnolento, triste, malsano. Viene in mente una goffa, ottusa lotta tra coleotteri che non sanno né perché lottano, né se esistono.
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