Mode cinesi: da bocca di rosa a mano di rosa
L’Aquila – LA PROSTITUZIONE CAMBIA METODI E STILI ANCHE DA NOI – (Foto: la rosa, e sotto “operatrice” cinese in una casa di piacere, da Internet) – Chi ha tempo dietro le spalle non ha dimenticato la bella canzone di De Andrè intitolata “Bocca di rosa”, dolce e birichina. Oggi si può parlare di mano di rosa. Meno dolce, molto di più che birichina. A pagamento… e su scala industriale.
Lo suggerisce la vicenda dei centri benessere aperti (e ora chiusi dalla polizia) a L’Aquila e altrove, piccoli e soffusi luoghi di prostituzione, ma con una ventata di … innovazione in stile orientale. Cineserie? Le cinesine, dicono le accuse, erano disponibili a parecchie prestazioni, alcune poco impegnative e – presumibilmente – meno costose. Masturbazione. Molto confortevole e preceduta da coccole di iniziazione. Persino fiori sui giacigli.
Quel particolare tipo di prestazione è molto diffuso in Oriente, specialmente in Cina. Lo ha scoperto la rete che di recente ha pubblicato foto esplicite scattate, diciamo, nella fase di… produzione su larga scala. Opifici con tanto di sorveglianti. Tante ragazze in piedi accanto a tanti uomini distesi. Non serve dire di più. Del resto, le foto sono su Internet per chi è curioso. Quel lavoretto è economico, sicuro, sbrigativo, consente misure igieniche semplici e immediate. Nessuno rischia niente. E chi s’è visto, s’è visto.
Pare che laggiù in Oriente piaccia. E che sia molto diffuso. Da noi, pare una novità, almeno… su scala industriale. Così come pare che la clientela abbia apprezzato quella strada per stazionare un po’ nel benessere, prima di pagare, salutare e andarsene.
Storicamente, gli italiani – intesi come clienti di prostitute, cioè milioni e milioni da sempre – non hanno granchè apprezzato. Chiedevano altro e pagavano altro. Ma forse oggi il cambio di abitudini è dovuto, oltre che all’offerta, alternativa che pare diffusa, anche alla crisi. Un tempo remoto, esistevano a Roma (zona Salario, tra la vecchia Squibb e la Lancia) offerte di questo tipo. Ragazze (due in particolare, a bordo di Volkswagen Maggiolino, quindi non il top della comodità interna…) vestite di tutto punto, anche eleganti, che non si lasciavano neppure toccare, aduse a prestarsi manualmente, diciamo. Non avevano molti clienti. L’uomo che va a prostitute paga e pretende altro. Oggi non deve essere più così. Ci si accontenta.
La gestualità in stile mano di rosa è antica come e più del mondo. Alcuni studiosi sostengono che la praticano persino alcune scimmie. Per i curiosi o per i benpensanti, suggeriamo – per documentazione – un excursus tra dipinti pompeiani e precedenti, stampe, acquerelli, statuette, disegni e illustrazioni riferibili ad ogni epoca. Una specialità, la mano di rosa, senza tempo e senza confini. Esattamente come la consimile fellatio cara a varie civiltà classiche.
Oggi irrompe anche da noi, ventata di … novità portata dall’Oriente che, partendo dagli edifici sacri dell’India, non è mai stato moralista o incline ai rossori pudibondi. E’ esplicito, non influenzato da moralismi bacchettoni (grazie alla religione), esalta la natura e le sue “offerte” fantasiose.
Anche la prostituzione cambia, la globalizzazione prevale, la crisi morde. Bocca di rosa diventa mano di rosa. Spending revew. E chi vuole indignarsi, si accomodi. Facendolo, tuttavia, non cambierà di un millimetro la realtà.
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