Alpini? Di sicuro, già un enorme affare
L’Aquila – Nelle ultime ore, abbiamo riportato diverse notizie sul raduno nazionale degli Alpini previsto a L’Aquila nel maggio 2015. Tra i dati forniti da chi sta organizzando l’evento, davvero di enorme rilevanza per L’Aquila (e non solo, come vedremo), la previsione molto fondata dell’arrivo di 3-400.000 persone. Forse anche di più. Non lo dicono calcoli previsionali, ma dati relativi a precedenti raduni degli Alpini in altre città , anche più piccole dell’Aquila.
Sull’ organizzazione niente da dire. E’ sempre stata perfetta, complessa, e richiede anni. Gli Alpini fanno le cose per bene e quando il raduno è finito, tutto è a posto. Così è sempre stato. Con una piccola differenza rispetto a prima del raduno.
Nelle tasche di molte persone sono finiti diversi milioni di euro: decine o molte decine. Un affare ciclopico. Per sapere come già da adesso stanno le cose, ci siamo dedicati alla raccolta di qualche elemento.
Il primo elemento è che tutti i posti letto reperibili (in alberghi, pensioni, case private, residences e strutture dentro le quali c’è un… materasso per riposare) a L’Aquila e in ogni altro centro grande o piccolo a breve o a lunga distanza dalla città , sono prenotati. L’Abruzzo interno, in sostanza, è prenotato.
L’organizzazione ne è consapevole. Sta estendendo la ricerca di alloggi in tutto l’Abruzzo e lungo la costa adriatica. Il raduno avverrà di maggio e durerà alcuni giorni. Tutti potranno affittare camere e letti, senza temere di dover respingere i turisti balneari. Il periodo è quindi azzeccatissimo e ben scelto. Gli Alpini sanno quello che fanno e lo hanno sempre fatto bene. Esattamente il contrario di ogni ufficio o istituzione o strutture preposta al turismo abruzzese.
E L’Aquila? Si sta preparando con la solita distrazione e indifferenza, benché l’odore dei soldi finisca poi sempre per destare anche le mummie dei faraoni. Persino gli aquilani. Ma non per ora.
Sentite questa…
Quando centinaia di persone sono giunte a L’Aquila, qualche tempo fa, per il trasferimento della bandiera e degli Alpini nella caserma in cui si trovano ora, è avvenuto qualcosa che la dice tutta sugli aquilani e sulla loro medievale trasandatezza. Un bar presso la caserma, il più frequentato, a mezza mattinata aveva…. finito la birra! L’esigua scorta era stata bevuta (e pagata) in pochi minuti da centinaia di avventori. Il barista, candidamente, ha spiegato ad un alpino locale giustamente infuriato che non sapeva nulla. Nessuno lo aveva avvertito che gli Alpini arrivavano nella caserma a venti metri dal suo bar.
L’arrivo degli Alpini in quella caserma era arcinoto da mesi e di sicuro dovevano saperlo tutti gli esercizi commerciali della zona. O almeno quelli che non sono morti viventi.
Da qui al maggio 2015 c’è ancora qualche tempo. Magari quel barista, e altri come lui, troveranno un euro e 10 per comperare un giornale, o per leggere inabruzzo.com (gratis)…
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