Niente Coop S.Antonio, CISL critica
L’Aquila – Il Comune dell’Aquila non autorizzerà il nuovo insediamento della Coop Centro Italia in località Sant’Antonio. A confermare la notizia è stato lo stesso sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in un colloquio con il segretario regionale della Cisl, Gianfranco Giorgi. Secondo l’amministrazione comunale “la zona scelta dalla società non sarebbe idonea, in quanto creerebbe una serie di problemi e disagi in relazione alla viabilità e agli insediamenti del progetto C.A.S.E. “La Coop, a questo punto, è chiamata a scegliere una diversa localizzazione”, afferma Giorgi, “e a riaprire i punti vendita chiusi dopo il sisma del 6 aprile. L’investimento su Sant’Antonio è stato bloccato, con un evidente danno per l’azienda che non ha ottenuto quanto promesso, in più tavoli di concertazione, dagli enti locali. Il terreno su cui sarebbe dovuto sorgere l’ipermercato è stato, infatti, espropriato alla Coop in seguito al terremoto, per consentire la realizzazione dei nuovi nuclei abitativi”.
Salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare gli 80 lavoratori della Coop in cassa integrazione. Queste le priorità indicate dalla Cisl: “I dipendenti non devono essere utilizzati come scudi umani nell’ambito della trattativa”, sottolinea Giorgi, “la Coop deve prendere atto che la realtà aquilana è profondamente mutata dopo il 6 aprile. Le nuove esigenze della popolazione richiedono un impegno concreto da parte dell’azienda, che può scegliere una diversa area per l’ipermercato, ugualmente interessante sotto il profilo economico e strategico. Alla luce del diniego del Comune, che ha precisato di non poter autorizzare l’apertura di un punto vendita a Sant’Antonio, chiediamo alla Coop di procedere all’individuazione di una nuova area dove realizzare l’insediamento commerciale”. Ma le richieste della Cisl non si esauriscono qui: “Non si comprende”, incalza Giorgi, “come nel centro commerciale Amiternum, a Pettino, abbiano riaperto tutte le attività, tranne il supermercato Coop, che si trova a piano terra. E’ arrivato il momento che su questa vicenda si faccia chiarezza e che l’azienda assuma una decisione definitiva a tutela degli 80 lavoratori, che rischiano di perdere il posto, e di tutti gli aquilani, che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo hanno bisogno di servizi e qualità”.
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