Pezzopane: “Salvare TvUno si può”
L’Aquila – I DEBITORI PAGHINO CIO’ CHE DEVONO ALL’EDITORE – (Foto: la senatrice aquilana ieri al Consiglio regionale) – “Salvare TvUno si può. Con l’impegno e la disponibilità e di tutti gli attori in campo”. Lo afferma la senatrice Stefania Pezzopane, che ieri ipomeriggio ha partecipato al tavolo sindacale convocato dall’UGL.
Emerge, intanto, che l’azienda televisiva aquilana (una voce della città che giunge anche a migliaia di abruzzesi e italiani residenti ovunque nel mondo) è nei guai perché in tanti non pagano i loro debiti: non solo imprese, ma anche esponenti politici. Una situazione malsana che ridurrebbe in difficoltà chiunque, anche un’azienda in buona salute.
“Un’occasione importante quella di ieri, per cercare di trovare un punto d’accordo tra le parti. L’editore- ha commentato la senatrice- ha palesato le sue difficoltà, dovute ad una serie di crediti con imprese aquilane, partiti ed esponenti politici.
Se i debitori saldassero subito almeno in parte gli impegni assunti e finora non rispettati, l’azienda potrebbe almeno liquidare gli stipendi dello staff giornalistico e tecnico, che ha lavorato per 18 mesi senza essere pagato. Ricevere lo stipendio è un diritto.
Se i debitori pagassero, se si attivassero contratti pubblicitari e se le istituzioni locali attivassero subito delle iniziative di comunicazione istituzionale per i media locali, TvUno sarebbe salvata.
La soluzione a questa vicenda è possibile con l’aiuto e la responsabilità di tutti e mi auguro si possa giungere presto ad una soluzione per non perdere una voce importante dei media locali. A TvUno c’è sempre stato spazio per tutti e perderla e’ una danno non solo per chi lavora lì, ma anche per l’intera comunità.
La vicenda di TVUNO è la punta di un iceberg, che cela il difficile stato di salute di tante testate locali, che hanno bisogno di maggiore attenzione e di maggiore sostegno da parte delle istituzioni e delle realtà imprenditoriali locali, per poter continuare a sopravvivere e dar voce ai territori. Spesso le istituzioni locali non sono state attente o hanno peccato di strabismo. Penso alle tante campagne di comunicazione istituzionale fatte dalla Regione in questi anni, che hanno ignorato, radio e online locali, privilegiando testate di altri territori”.
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