Reatino-Aquilano, i terremoti infiniti
L’Aquila – ALTRE NUMEROSE LEGGERE SCOSSE – (Foto: fortezza di Cittareale, patria di Vespasiano, nel cuore di un’area sismicamente inquieta) – Il terremoto non ha pause, negli ultimi tempi concentrato (anche se il termine è… poco scientifico) lungo le poderose catene appenniniche tra Norcia, Cascia, il Reatino e – di risentimento, ma non sempre – Aquilano. Anche oggi tre scosse, la più forte 1,4, epicentri nel Teramano (Crognaleto, Fano, Pietracamela), nell’Aquilano e a Cittareale.
L’intera area è percorsa (per fortuna finora leggeremente) da continue serie di tremori, con ipocentri che superano raramente i 10 km nel sottosuolo. Un indizio che risulta importante per gli scienziati: i contrasti tra faglie, che generano i sismi, e li spingono fino in superficie, sono più o meno agli stessi livelli rispetto al livello del suolo esterno.
Le ultime ore non fanno eccezione. Ieri una serie di almeno cinque scosse, la più forte 1,8 di magnitudine locale, con epicentri sparsi tra Accumoli, Arquata, Posta, Borbona, Cittareale.
Località quest’ultima in cui nacque l’imperatore Vespasiano della gens Flavia. Costui amava le acque solfuree, infatti abitò e morì a Cotilia, e le acque di questa natura emergono spesso da scaturigini in aree intensamente sismiche.
Terremoti continui, dicevamo, i più forti dei quali inevitabilmente avvertiti o comunque riguardanti anche l’Aquilano, tra Campotosto e Montereale. Fenomeni quasi sempre strumentali. Ma che non si sentano, non vuol dire che non ci siano.
Una continua ansia sismica per la popolazione, che non trova distensione e teme che tutto possa nuocere anche al turismo di ritorno nei mesi estivi: chi vorrà , tornando soprattutto da Roma, andare a starsene nelle frescure di questi luoghi (tra l’altro bellissimi e ricchi di lussureggiante vegetazione, con alte tradizioni culinarie e gastronomiche al culmine ad Amatrice) con tutti i terremoti che si susseguono?
E’ vero che la storia locale è sismica da sempre, costellata da eventi anche disastrosi che colpirono anche più a sud verso L’Aquila. E’ vero pure che molte persone ignorano le scosse, di cui nessun giornale parla mai, nè televisione o altro mass medium. Ma ignorare non significa azzerare i8 fenomeni, anzi il contrario.
L’inconsapevolezza può essere un doppio disastro. E’ comunque socialmente malsana, anche se è doveroso evitare qualsiasi allarmismo. Chi sa se le autorità se ne rendono conto, o se qualcuno, da qualche parte in qualche ufficio di quelli che “pensano” alla sicurezza e alla salute pubblica, si pone quanto meno il problema. Stando ai silenzi impenetrabili delle bocche ufficiali, qualche dubbio viene.
Una sana, corretta e non enfatica informazione potrebbe risultare almeno utile a chi rifiuta credulonerie, superstizioni, dicerie e gli ultimi incoscienti allarmismi rimbalzati su Internet, basati sul nulla, ma capaci di far rabbrividire. C’è chi approfitta del momento in cerca di notorietà , e ha più attenzione di chi dice, semplicemente, che il terremoto c’è sempre stato, e ci sarà . Il 90% del territorio italiano è a rischio. La storia parla chiaro.
Da questo a parlare di catastrofici (e imminenti, chi sa come faranno a saperlo…) eventi nel Sud e anche in zone del centro, ce ne corre. Ma è quello che sta avvenendo e certo non giova a chi vive tra scosse continue e quasi ininterrotte. L’allarmismo ciarliero e credulone è una jattura, ma anche il silenzio lo sè: genera la convinzione che maghi, chiacchieroni, santoni, e finti esperti di mezzo mondo, abbiano ragione e che poteri occulti vogliano azzittirli.
Una pericolosa miscela esplosiva.
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