Torna operativo l’osservatorio Collurania
Teramo – La cultura “ufficiale”, quella che pensa solo in musica o in linguaggio teatrale, non se n’è neppure accorte. Né le istituzioni, a dire il vero, o lo stesso osservatorio di Collurania hanno fatto granchè per farlo sapere. Sta di fatto che l’osservatorio, uno dei 12 pubblici in Italia, da oggi torna in funzione e potrà essere adoperato – come in passato – anche per la diffusione del sapere scientifico.
Parliamo di sapere scientifico, perché, appunto, la cultura ufficiale non considera la scienza appartenente al patrimonio…. intellettuale degli italiani. Arretratezze mentali e forse anche, spesso, gelosie e ansie sulle spartizione delle esaigue risorse pubbliche. Nella musica e nel teatro, sovente, siedono pezzi da novanta che tengono moltissimo alle loro prebende…
L’osservatorio teramano (che fa coppia con quello sul Gran Sasso aquilano, altrettanto … occulto e sottratto ai cittadini e ai giovani) fu un dono di Vincenzo Cerulli, che tra il 1890 e il 1891, fece costruire l’Osservatorio su terreni di proprietà della famiglia. Il nome bellissimo di Collis Uraniae restò e divenne Collurania.
Si cominciò alla fine dell’800 con un telescopio Cookie e subito l’impianto entrò nel novero dei pochi allora importanti: si aprì la disquisizione sui canali di Marte, creduti opera di esseri intelligenti, ma poi liquidati come effetto ottico di particolari formazioni geologiche. In quegli anni le osservazioni furono dedicate anche a Venere nonché ad asteroidi, comete e stelle doppie.
Dal 1926 fu usato per studi astronomici e astrofisici particolari, fino al 1994, quando arrivò un telescopio ottico con specchio da 80 centimetri. Oggi la ricerca riguarda gli oggetti celesti più remoti, l’astrofisica più evoluta, alcuni fenomeni ancora da capire. Un lavoro impegnativo che offre grandi prospettive. Purchè qualcuno ne sia informato, cosa che fino ad oggi assolutamente non accade.
Oggi alla riapertura è intervenuto il presidente della regione, D’Alfonso. I lavori portati a termine, si è appreso indirettamente, riguardavano interventi resi necessari dal terremoto del 2009.
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