Alberi come pistole puntate


L’Aquila – Riceviamo da Franco Taccia: “Gentile Direttore, la notizia è una delle migliaia che ogni giorno scorrono davanti agli occhi di chi, spesso distrattamente, siede davanti al video di un computer. E’ successo a Firenze e la tragedia mi ha fatto rabbrividire per due motivi.
Il primo è ovviamente il pensiero per la vita stroncata e per quella in grave pericolo della bimba e l’altro è dovuto al ricordo di quanto successe a L’Aquila qualche anno fa (2006) nei pressi della stazione ferroviaria, con la morte di una persona ed il ferimento di numerose altre.
Ma c’è un terzo motivo di riflessione e se mi consente, anche di rabbia. Queste, che vengono sempre definite banalmente come disgrazie, casualità, accanimenti del fato ed altre s….
del genere sono in realtà la logica conseguenza della incapacità di qualcuno, del menefreghismo, della cialtroneria, e chi più ne ha più ne metta.
Sempre in paziente attesa della prossima volta, sperando sempre che se dovesse ricapitare la cosa non ci sfiori.
A L’Aquila, tanto per venire ai nostri problemi, di alberi malati, con rami che stanno li li per cadere e ammazzare qualcuno c’è ne sono in abbondanza. Basta passare un po dovunque dopo un temporale più violento del solito
per vedere pezzi di rami o rami interi sulla sede stradale. La situazione fa il paio con varie strade ridotte a torrenti in piena con pietre di ogni dimensione che finiscono sull’asfalto per come sono ridotte le banchine. E con i tombini per la maggior parte ostruiti da sassi, fango, sterpaglia.
Qui aggiungerò una considerazione che mi attirerà certamente critiche e anche qualcosa di peggio, delle quali, come dicono a Roma “non mi puo’ f…… di meno”. In questa città c’è chi sta facendo salti di gioia per la manifestazione che l’anno prossimo dovrebbe portare a L’Aquila per un paio di giorni centinaia di migliaia di persone, arrivando addirittura a prevedere un “ritorno di varie decine di milioni di euro”. Sull’attendibilità di queste ottimistiche previsioni non ho voglia di fare commenti ma credo sarebbe corretto ed onesto farne su un altro aspetto. Tutto ciò per la comunità avrà costi notevoli e mi chiedo se non sarebbe il caso, prima di ragionare in grande, di risolvere i problemi più banali, come quelli sopra segnalati, per rendere più vivibile quel che resta della città.


28 Giugno 2014

Categoria : Dai Lettori
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