Dirty Job: “Se è vero è una vigliaccata”
L’Aquila – (di Gianni Frattale, presidente ANCE costruttori L’Aquila, foto) – Apprendiamo con sgomento del coinvolgimento nell’inchiesta Dirty Job di colleghi aquilani.
Fermo restando che ogni giudizio definitivo andrebbe rimandato all’accertamento reale delle accuse, non possiamo che dolerci per quello che gli inquirenti riferiscono oggi.
Se qualcuno avesse lucrato sulle maestranze saremmo davanti ad una vigliaccheria certamente condannabile sia per l’insopportabile sopruso su un punto debole della filiera costruttiva, quello dei lavoratori, sia per la sleale alterazione della concorrenza a scapito di quelle aziende che i contratti collettivi di lavoro li rispettano a pieno, sopportando oneri notevolmente maggiori nella realizzazione dei lavori.
A tal proposito ci preme ricordare che ANCE L’Aquila, insieme ai sindacati ha siglato tre anni fa un rinnovo del Contratto Collettivo Provinciale dei Lavoratori in edilizia tra i più efficaci d’Italia, portando ai valori massimi consentiti i coefficienti in busta paga, partendo dal presupposto che i benefici economici di una ricostruzione dovevano essere equamente estesi a tutti coloro che nella ricostruzione sono impegnati, fino all’utlimo operaio.
Nel contratto sono contemplate anche una serie di proposte avanzate da ANCE e sindacati per contribuire all’accertamento della legalità: il badge di riconoscimento, anagrafe di tutti i soggetti che frequentano i cantieri della ricostruzione; un osservatorio per raccogliere tutti i dati dei lavori privati; la sistemazione logistica delle maestranze a tutela della dignità dei lavoratori e dell’ordine pubblico.
Contratti, leggi, decreti, delibere, normano nel dettaglio la ricostruzione sia pubblica che privata, sommandosi al già complesso Codice degli appalti e al Codice Civile. Crediamo che il problema risieda più che nella mancanza di regole, nella loro puntuale applicazione che richiederebbe paradossalmente una maggiore semplificazione per consentire anche l’efficacia dei controlli preventivi e non postumi. Poche regole chiare funzionano meglio di tante regole spesso confliggenti. Su questo fronte il Sindaco e tutte le istituzioni continueranno a trovarci sempre collaborativi, com’è stato finora.
I contratti dei lavoratori esistono, eppure oggi apprendiamo che sarebbero stati aggirati. Le regole sul subappalto esistono ma esiste anche chi non le rispetta. Quale regola aggiuntiva dunque avrebbe il potere di riportare la legalità?
Alla magistratura e a tutte le forze dell’ordine va tutto il nostro apprezzamento per l’egregio lavoro che sta svolgendo sul territorio. Il vero “sistema L’Aquila” è quello accurato dei filtri delle forze dell’ordine. Una garanzia per chi affronta un agguerritissimo mercato rischiando capitali e reputazione.
La legalità conviene a tutti. A questo argomento è dedicata l’Assemblea pubblica di ANCE L’Aquila che si terrà il prossimo 24 luglio.
(Ndr) – La legalità conviene a tutti, belle parole. Anche essere bene informati ed esserlo con tempestività, forse, converrebbe a tutti. Cadendo sempre dalle nuvole ci si può far male.
Non c'è ancora nessun commento.