E adesso L’Aquila aiuti TvUno


L’Aquila – UGL: “CHE SILENZIO ASSORDANTE…” – Non solo documenti, muri e monumenti scrivono la storia, anche una televisione lo fa. A L’Aquila lo ha fatto, e in tanti vorrebbero che continuasse a farlo, la televisione TvUno. Una storia raccontata tutti i giorni (anche quelli difficilissimi del terremoto) da immagini, voci, cronache, rubriche, dibattiti, di fronte ad un pubblico sterminato perché non composto solo da aquilani e da abruzzesi, bensì anche da migliaia di residenti altrove, in tutto il mondo via Internet.
Ora TvUno è in difficoltà. Si teme che la situazione sia più che preoccupante. Prima di tutto i lavoratori, ed è giusto che sia così. Ma c’è anche qualcos’altro: ci sono anni di presenza, c’è una storia ormai lunga, c’è un’appartenenza della tv più aquilana che ci sia alla città, alle migliaia che ogni sera accendono lo schermo e seguono le trasmissioni. Tutte, quale più e quale meno, sempre con partecipazione e affezione alla tv della città.
Ora bisogna aiutare TvUno, ma pare non siano in molti a volerlo fare. Nessuno si ritrova un minuzzolo di gratitudine per questa tv? Come leggerete nel comunicato della UGL in coda a questo articolo, prevale il silenzio. Non che ciò stupisca: L’Aquila ha lasciato morire senza dire una sola parola il suo settimanale, L’Opinione 2001, fondato con enormi sacrifici e mandato avanti per quanto è stato possibile, e poi un’altra televisione, BTV. Perse Teleabruzzo molti anni prima, e nessuno disse una parola. Perse la sede regionale dell’ANSA strappata di botto a portata a Pescara, benché beneficiata di denaro pubblico dagli enti e dalle istituzioni. L’Aquila non reagisce mai, non trova mai la forza, forse la volontà, di difendere se stessa.
Stavolta però ne va dalla sua dignità: TvUno è L’Aquila. In tanti hanno dato – a titolo gratuito – il loro contributo per farne qualcosa di pluralistico, buono e attraente. Ma non è bastato. Serve concretezza. Oppure la città sarà, come sempre le accade, più povera e più muta nel suo rassegnato e cupo silenzio. E crescerà il novero dei disoccupati.
PERETTI E L’UGL – Ecco la nota del sindacalista Piero Peretti dellìUGL (gli altri sindacati si distinguono per i loro silenzi da oltretomba):
“Muore la televisione aquilana e pochi ne parlano.
L’operato svolto, anche in momenti difficilissimi, da TVUNO nei confronti della comunità dovrebbe essere patrimonio da preservare da parte di tutti gli aquilani. Da ieri l’intera redazione è in sciopero perché dei bravi professionisti, che hanno offerto un servizio essenziale in questi difficili anni, sono stati costretti a “gettare la spugna” visto che non vengono retribuiti da mesi e che le condizioni lavorative erano divenute insostenibili.
Basti pensare che negli ultimi tempi, a causa della rottura di una stampante, le notizie per i tg venivano copiate a mano! Se è comprensibile la difficoltà economica che attanaglia una emittente locale, cosa purtroppo diffusa nel panorama nazionale, non è spiegabile l’assoluto silenzio da parte di coloro che, soprattutto negli ultimi anni, hanno utilizzato questa emittente per “mungere” consensi elettorali.
Ci chiediamo dove siano ora quegli esponenti politici che hanno utilizzato questa emittente dalla mattina alla sera per i propri spot propagandistici. Prima di pensare alla realizzazione di improbabili scali aeroportuali od altre fantasticherie del genere, sarebbe opportuno pensare di salvare il salvabile per questa città.
Chiediamo, quindi, alla senatrice Stefania Pezzopane, al neo assessore regionale Giovanni Lolli, al neoconsigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ed al Sindaco Massimo Cialente di aiutarci a trovare una soluzione che, oltre a garantire il riconoscimento delle legittime spettanze per i lavoratori, porti alla salvezza di TVUNO che è un bene a cui gli aquilani non vogliono rinunciare. Non dispiacerebbe se anche gli altri Sindacati e tutte quelle associazioni che hanno beneficiato dell’esistenza di TVUNO “battessero un colpo”.


21 Giugno 2014

Categoria : Cronaca
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