Regione: “Produzione, lavoro, crescita”


L’Aquila – (di G.Col.) – (Foto: in evidenza il volto gentile dell’esecutivo, Marinella Sclocco, e sotto Ruffini e D’Alessandro) – Non è facile ridurre a poche frasi che conservino il contenuto e diano un’indicazione non deviante il pensiero del presidente Luciano D’Alfonso. Il suo parlare è fantasioso semanticamente, contiene frasi e parole inconsuete nel politichese (quindi non è politichese, meno male…), le idee sono spesso innovative. Ci sono però tre parole che ci sembrano sufficienti per una sintesi: produzione, lavoro, crescita. Sembrano questi gli obiettivi del governo D’Alfonso.
Questa mattina niente di nuovo, se non le ufficiosità che circolavano da giorni, sulle deleghe. Forse il presidente deve ancora decidere, più verosimilmente deve sentirsi tirare la giacca da tutte le parti per accontentare, o tentare, tutti. E’ vero che è un governo a forte identità pidina, con un solo selino a bordo (Mazzocca), ma stanno accadendo della cose: per esempio, SEL si sta sciogliendo prima ancora che arrivino l’estate e la calura.
In tanti vedono Vendola solo e triste, mentre i suoi veleggiano verso altri partiti, molti ovviamente ansiosi di salire sul carro del vincitore, o di correre in soccorso dei vincitori, come di solito fanno gli italiani nella storia, e gli “italiettani” (politicanti) nella spartizione dei poteri.
Insomma, D’Alfonso ne ha da pensare, e da decidere. Perciò le deleghe per ora non ci sono, oppure arriveranno all’improvviso: inutile contare sull’ufficio stampa. La Regione pare non averne più nessuno. Comunicati non se ne fanno o almeno non se ne vedono. Oguno si arrangi da solo.
Magari D’Alfonso pensi anche al problema ufficio stampa. Chi sa se gli hanno detto che è una specie di fantasma, un’assenza cospicua. Almeno per alcuni mass media… Il che, se fosse vero, sarebbe davvero molto grave. Sotto Chiodi era proprio così.
Importanti le facce nuove dell’esecutivo dell’istituzione. Nel governo, l’assessore Sclocco, unica presenza femminile. Nell’assetto interno Claudio Ruffini, capo di gabinetto del presidente. Tra governo e assemblea, in un ruolo chiave, la inedita (per l’Abruzzo) figura del sottosegretario, Camillo D’Alessandro. La territorialità pare garantita, anche se il presidente afferma di non volere solisti, ma logica e razionalità progettuale.
La Regione sarà “per l’Abruzzo” e a servizio dell’Abruzzo. Il tempo delle star, dei divi, degli acchiappavoti con il rastrello, viene dichiarato clinicamente morto. Da funerale senza onori. L’Abruzzo volta pagina, usiamo questa retoricissima frase, ma qualche volta ci vuole. Soprattutto se uno ha voglia di crederci.
Del resto, o si cambia o niente più: la prossima volta, senza impegni mantenuti, a votare non ci andrà nessuno…


20 Giugno 2014

Categoria : Politica
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