Elefanti e cinghiali, paragone da ridere
Ofena – LE RECINZIONI ELETTRIFICATE SONO COSTOSE, INEFFICACI E PERICOLOSE – Scrive Dino Rossi del Cospa: “Gentile direttore. Non posso fare a meno di rispondere al sig. De Sanctis dopo l’intervento, “Basta copiare dagli elefanti”.
Come al solito si fa confusione tra le specie animali per ottenere il risalto mediatico, ma non per un paragone costruttivo per risolvere il problema. Ebbene , che prima di parlare di elefanti e cinghiali, vengano messo a confronto le due specie animali, che a vista d’occhio sono già differenti: l’elefante ha un periodo di gestazione che dura 21 mesi e partorisce un solo piccolo, mentre il cinghiale puro, partorisce una volta l’anno portando alla luce tre piccoli.
Purtroppo i nostri cinghiali si sono incrociati con i maiali, caro sig. De Sanctis: i maiali che vivevano allo stato brado, come quelli in località Mascioni, che hanno determinato e modificato il periodo di gestazione del cinghiale, oggi presente sul nostro territorio. I nuovi cinghiali partoriscono tre volte all’anno e concepiscono più di 10 piccoli, un evento che sta dilagando su tutto il territorio nazionale e non solo abruzzese. Quindi, come può verificare, il paragone con l’elefante non ci azzecca niente!!
Si è dato la colpa a chi ha ripopolato negli anni 70 il cinghiale. Per questo sono pienamente d’accordo con Lei, ma non è una scusante per non abbatterli!! Nonostante siano stati rintrodotti animali non autoctoni e sta causando quello che è sotto gli occhi di tutti, si continua a rintrodurre specie che fino a qualche tempo fa non esistevano come: cervi, caprioli e grifoni, spendendo soldi pubblici, milioni di euro per animali mai esistiti sul nostro territorio a memoria d’uomo. I caprioli hanno iniziato a fare i primi danni ai vigneti ed i cervi agli uliveti; anche qui provvediamo a fare le recinzioni?
Quanto le dovremmo fare alte? Ha detto che la conca di Ofena porterebbe essere recintata con un recinto elettrico capace di coprire 10 km quadrati. Anche qui la sua ignoranza in materia supera se stessa! La valle di Ofena comprende tutta la valle del Tirino che si estende da Ofena fino a Bussi officine, una valle attraversata da strade di accesso, dalla ss 153 e da corsi d’acqua: ha la vaga idea di quanto lavoro ci vuole per ergere un recinto? Un recinto per cinghiale , che non funziona, che tra qualche anno dovrà essere modificato per cervi e caprioli!! Il recinto elettrico, la mia azienda è stata una delle prime a metterlo in opera, ma si è scoperto che non funziona sempre, in quanto se i cinghiali sono inseguiti da cani o da lupi il recinto elettrico non li tiene a bada. Si è constatato che se più animali contemporaneamente toccano la recinzione elettrificata non è efficace, perché la scarica la prende un solo animale e altro passa. Per non parlare della manodopera che necessita ogni giorno la recinzione elettrica: tutto il perimetro deve essere monitorato per verificare se qualche ramoscello si appoggia sul filo elettrico, bisogna toglierlo altrimenti neutralizza la recinzione.
Chi lo paga questo lavoro? O viene lei con la sua associazione a farlo? Il numero degli animali va contenuto in base al fabbisogno agrosilvopastorle e non facendo barricate come quelle che sono state fatte a Castel del Monte, pericolose per chi fa escursioni a cavallo o va a passeggio per le nostre montagne. Il problema vero, non sono i caprioli, i cervi o i cinghiali, ma sono persone come Lei che credono di sapere tutto seduti dietro una scrivania impartendo ordini a chi vive tutti i giorni l’ambiente, che con il proprio lavoro lo rende vivibile, ma non si sa per quanto tempo ancora se la politica e le associazione come le sue non si rendono conto della realtà delle cose. Comunque sono sempre disponibile ad un confronto pubblico con chiunque ha voglia di risolvere il problema”.
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