Corruzione post sisma: misure cautelari per 5
L’Aquila – (F.C.). – TRA I PRESUNTI COINVOLTI LUCIANO MARCHETTI – INTERCETTAZIONI E FILMATI DI DAZIONI DI DENARO – Le mani non sulla città , ma forse quel magnifico film non lo hanno neppure mai visto. Oggi mani sulle macerie, specie se illustri, di chiese dirute e palazzi austeri ma sbriciolati. Montagne di sassi e ferri contorti, ma anche di milioni di euro. Pare profetica la riflessione di alcuni a suo tempo: vale la pena e la spesa di ricostruire l’immensa chiesa di S.Maria Paganica, sprofondata, implosa su se stessa?
Sì che ne vale la pena. E la spesa. Specie per alcuni.
Dunque ancora un’inchiesta con misure cautelari. Anche di volti e cipigli eccellenti: basti pensare a Luciano Marchetti, sempre a suo tempo accanto a Bertolaso, ex vice commissario indovinate di cosa? Ma della ricostruzione, è chiaro. Insomma, a suo tempo vice-Chiodi, visto che l’ex presidente fungeva da commissario. Gli indagati sono numerosi, e l’inchiesta ebbe origine diverso tempo fa, coinvolgendo inizialmenteanche dei preti. Come ha amesso il procuratore Cardelli, l’inchiesta non rivela una vera e propria cupola, ma molti gravi episodi sì e c’è da aspettarsi qualche sviluppo.
Dunque, inchiesta sicuramente in divenire.
Le persone finite in carcere nell’ambito dell’operazione per un presunto giro di corruzione, falso, turbativa d asta, millantato credito e emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nell’ambito della ricostruzione del patrimonio artistico religioso sono, secondo quanto si apprende, Massimo Nunzio Vinci e Alessandra Mancinelli. Quest’ultima funzionario dipendente della Direzione regionale dei Beni culturali e paesaggistici per l’Abruzzo. Ai domiciliari e’ finito Luciano Marchetti, ex direttore generale dei Beni culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo, gia’ vice commissario alla ricostruzione post-terremoto per i beni culturali; Patrizio Cricchi e Graziano Rosone, indagato per millantato credito.
Sono in corso una ventina di perquisizioni in tutta Italia nell’ ambito dell’inchiesta che ha portato ai cinque provvedimenti all’Aquila nell’ ambito della ricostruzione del paatrimonio artistico.
Secondo quanto si apprende, gli investigatori hanno in mano diverse intercettazioni telefoniche e ambientali oltre a filmati. In un caso verrebbe testimoniata la dazione di una tangente dell’1% sui 19 milioni necessari per la ricostruzione, quella della chiesa di Santa Maria Paganica.
I provvedimenti costituiscono l’esito di una complessa indagine sulle procedure inerenti la ricostruzione e il consolidamento di alcuni edifici ecclesiastici e di altri beni culturali, di particolare rilievo storico-artistico, ubicati nel centro storico del capoluogo abruzzese, gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009.
L’attivita’ investigativa, coordinata dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dai sostituti Antonietta Picardi e David Mancini, e’ stata svolta, congiuntamente, dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza e dalla squadra mobile della questura dell’Aquila.
Tra le 5 misure cautelari che stanno eseguendo la polizia di stato e la guardia di finanza dell’Aquila nelle citta’ di Chieti, Rieti e Roma nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di corruzione, falsita’ ideologica, distruzione di atti, uso di atti falsi, turbativa d’asta, emissioni di fatture per operazioni inesistenti e millantato credito, vi e’ anche l’ex vice commissario per la ricostruzione dell’Aquila. Le indagini, avviate nel 2012, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico dei componenti di un ‘comitato d’affari’, costituito da funzionari, imprenditori e professionisti, finalizzato all’indebita acquisizione di lavori pubblici per ricostruire o restaurare luoghi di culto ed abitazioni danneggiati dopo il sisma dell’aprile 2009.
Nel corso dell’operazione sono state eseguite anche 14 perquisizioni personali e locali, a carico di ulteriori soggetti, indagati, in stato di liberta’, per i reati indicati sopra. Attualmente sono in corso una ventina di perquisizioni in tutta Italia e secondo quanto si apprende gli investigatori hanno in mano diverse intercettazioni telefoniche, ambientali, filmati. In un caso verrebbe testimoniata – come abbiamo riferito – la dazione di una tangente dell’1% sui 19 milioni necessari per la ricostruzione, quella della chiesa di Santa Maria Paganica.
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