Io la penso così



(di Stefano Leone)
Non mi fido. Non mi fido di qualcuno che viene prestato a qualcos’altro. Il prestito è sempre qualcosa che ha una temporaneità dichiarata. Spesso, soprattutto in politica, non è così. Peraltro, se durante questo arco temporale, competenze ed esperienze non vengono messe a disposizione del bene dei cittadini, si rivelerà un prestito disastroso. Così come se, durante il prestito, colui che viene prestato agisce premeditatamente per vantaggi personali. Ecco perché non mi piace l’espressione: “prestato alla politica”. Le scelte sono personali, anche se arrivano a seguito di una proposta. Quindi, nessuno è prestato a nessuno e, se si fa una scelta, la si fa in modo consapevole e libero. Ribadisco che io non mi fido di chi è in prestito. Gradirei, invece, sapere che la scelta fatta è stata fatta per spirito di servizio nel mettere a disposizione idee e progetti. Ecco perché ritengo che in politica non possano esistere prestiti. Devono esserci persone che, mettendoci faccia e reputazione, agiscono in modo onesto, pulito, trasparente. Se poi, dovessero decidere di recedere da questo impegno, non si tratterà comunque di un “fine prestito”, ma sempre e comunque di una decisione presa in tutta autonomia e consapevolezza.


16 Giugno 2014

Categoria : Rubrica
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