Cospa: “Se Piccone coltivasse patate…”
L’Aquila – La vicenda delle finestre prodotte dalla ditta del senatore Piccone, che vengono montate negli edifici antisismici in costruzione a L’Aquila, valore della commessa almeno 1 milione di euro, ha colpito l’associazione allevatori Cospa di Dino Rossi, che ci propone alcune ironiche riflessioni. Stupisce il silenzio di politici e partiti, anche quelli di opposizione. Evidentemente, a molti conviene chiudere un occhio quanto meno sulla inopportunità di certe vicenda. Dino Rossi non chiude nè occhi nè bocca, e avverte che la categoria potrebbe anche arrabbiarsi sul serio:
“Se il prodotto devi piazzare, Senatore devi diventare!!!!! Pensate un attimo a cosa sarebbe successo se il Senatore Piccone al posto di possedere la fabbrica di alluminio fosse stato proprietario di svariati ettari di terreni coltivati a patate e finocchi, questi prodotti sicuramente avrebbero fatto parte del menu degli sfollati. Tutte le sere e tutti i giorni, i terremotati aquilani avrebbero mangiato patate, fino al punto di farli diventare delle Dorifore, (insetto parassita delle patate), o sarebbero diventati gialli, tanto da far confondere i medici diagnosticando l’ittero nelle tendopoli.
Se invece avessero mangiato i finocchi, i trans i in Abruzzo avrebbero fatto concorrenza a quelli laziali tanto da interessare le più note testate televisive e finalmente si sarebbe parlato, delle campagne del fucino e dei contadini abruzzesi.
Che vergogna, la politica italiana diventa sempre più privatizzata e lo dimostra il fatto che, nonostante gli imprenditori agricoli dopo aver viaggiato per tre giorni in sella ai loro trattori per arrivare e accamparsi alle porte di Roma, dormendo nelle tende al freddo, cercando inutilmente di attirare le attenzioni dei politici e delle televisioni.
Oggi sono quindici giorni che i trattori sono fermi alle porte di Roma, fino ad oggi nessuno si è fatto vivo, nemmeno il Ministro dell’agricoltura, in televisione dice sempre che Lui è uno che si sporca i piedi di fango, dove siamo accampati di fango ce n’è tanto da potersi fare il bagno, ma del Ministro nemmeno l’ombra.
E che dire dei politici di opposizione, quelli che una volta avevano come simbolo la falce ed il martello: dove è finita la falce? Di sicuro se la sono venduta al miglior offerente in cambio di posti di prestigio.
E l’Italia dei Valori!! ancora ci deve dire quali sono i valori che rappresenta, non certo l’agricoltura, l’ex Pm di Montenero di Bisaccia quando si tratta di fare campagna elettorale si fa fotografare sui trattori molisani: perché non viene a farsi immortalare sui trattori parcheggiati alle porte di Roma?
Adesso veniamo alle associazione di categoria, quelle che avrebbero dovuto tutelare gli imprenditori agricoli, sono quelle che maggiormente hanno contribuito a portare sull’orlo del fallimento le azienda agricole e continuano raccontare frottole ai propri associati dicendo che lo scrivente è solo un matto, ma i veri agricoltori abruzzesi sono convinti che i matti sono tutti gli agricoltori che ancora portano l’anello al naso al comando del proprio padrone.
Il giorno quattro dicembre ’09 ci sarà di nuovo una manifestazione e si spera ad un accoglimento delle nostre richieste altrimenti, “ci arrabbiamo” come nel film di Bud Spencer. Non costringeteci a prendere dei grossi martelli per prendere a martellate prima le sedi delle organizzazioni sindacali, poi le sedi di partito e in ultimo le testate televisive, quelle telecomandate dai padroni che mandano in onda solo notizie filtrate.
In ultimo non ci rimane che candidare un asino a Ministro dell’agricoltura, forse lui ci ascolterà dato le dimensioni delle sue orecchie”.
(Nella foto: Dino Rossi del Cospa)
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