Bambini a rischio obesità tra i genitori single: nuovo studio dall’Australia


(a cura di Flavio Colacito – psicopedagogista). Secondo le ultime indagini condotte dall’International Obesity Task Force, nel mondo si contano 155 milioni di bambini in sovrappeso o obesi; in Europa 400.000 bambini sono in sovrappeso e 85.000 sono obesi. In base ad una ricerca dei Centers for Disease Control and Prevention, divulgata dal “Journal of the American Medical Association”, nell’ultimo decennio il tasso di obesità infantile statunitense tra i due e i cinque anni è calato del 43%, passando dal 14% del 2003-2004 a poco più dell’8% nel 2011-2012. La diminuzione più significativa è avvenuta nell’ultimo biennio, in cui si è passati dal 12 all’8%. Negli ultimi anni molti asili americani hanno cominciato a migliorare le caratteristiche nutrizionali delle loro mense, parallelamente incrementando più attività fisica tra i bambini. Due aspetti, che possono aver giocato un ruolo positivo, sono legati alla diminuzione del consumo di bevande zuccherate e il maggior ricorso all’allattamento al seno. Tuttavia, al di là di queste buone intenzioni a favore dei bambini in età prescolare, il tasso di obesità generale degli Stati Uniti è rimasto invariato, con più di un terzo degli adulti e il 17% dei giovani obesi. Oggi il 26,9% dei ragazzi italiani dai 6 ai 17 anni è in eccesso di peso, con punte non trascurabili nel Sud e nelle isole. Percentuale che aumenta nella fascia dei bambini fra i 6 e 10 anni, arrivando fino al 35,7%: quindi uno su tre di quella fascia, ovvero circa un milione di bambini in totale (dati del Ministero della Salute). In alcune regioni, quale la Campania, dove l’attività fisica è poco praticata, le percentuali in quella fascia salgono fino al 49%. Considerevole anche la percentuale di bimbi italiani in sovrappeso nella fascia 3-11 anni: 25,2%. Che scende al 17,3% per i ragazzi fra gli 11 e i 14 anni. In Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata, l’eccesso di peso riguarda più del 40% del campione, mentre Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige sono sotto il 25%. I genitori single hanno maggiori probabilita’ di avere bambini in sovrappeso. A rivelarlo, un nuovo studio condotto dall’Istituto Australiano di Sanita’. I bambini sono troppo sedentari: il 16% pratica sport solo un’ora a settimana o meno; il 42% ha la TV in camera (ma il dato segna un leggero calo: -6%); il 36% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi per più di 2 ore al giorno (-11%) e solo un bambino su 4 va a scuola a piedi o in bicicletta. I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che le ragazze sono piu’ spesso in sovrappeso e obese, rispetto ai ragazzi, e quasi un bambino di nove anni su quattro obeso e in sovrappeso lo sara’ anche quando compira’ 14 anni. Gli studiosi hanno in particolare trovato che avere un solo genitore, una famiglia a basso reddito e vivere al di fuori di una grande citta’ rappresentano fattori di rischio per l’obesita’ infantile. Infatti, oltre il 35 per cento dei bambini con un solo genitore sono risultati essere in sovrappeso o obesi, rispetto al 24 per cento dei bambini che vivono in famiglie con una coppia di genitori. Secondo i ricercatori, tuttavia, uno dei fattori chiave per l’obesita’ nelle famiglie monogenitoriali e’ quello legato al fatto che i bambini non partecipano a sport organizzati perche’, a causa del monoreddito, non possono permetterselo. Un particolare profilo psicologico del bambino obeso non si può tracciare, ma tra le complicazioni psicologiche di solito si riscontrano nel peggioramento dell’andamento scolastico, con un cambiamento di comportamento marcato, stati ansiosi che si manifestano con una maggior difficoltà nel separarsi dai genitori, sbalzi d’umore frequenti, carenza di autostima, senso di frustrazione e vergogna accompagnato da un ripiegamento del bambino in sé, spesso aggressività nei confronti di persone vicine, enuresi, sonno disturbato, problemi nel rapporto con i fratelli o le sorelle. Da ciò, diventa chiaro come l’affettività e un ambiente equilibrato, assieme ad una corretta attività fisica, siano premesse indispensabili per prevenire condotte alimentari in grado di nuocere alla salute del bambino.


15 Giugno 2014

Categoria : Salute & Benessere
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