Reiss Romoli, insediarci il Comune?

L’Aquila – Scrive Corrado Ruggeri - foto (L’Aquila città aperta): “In questi giorni si parla tanto di vendita del sito e degli immobili della ex Reiss Romoli. Credo che sia opportuno da parte dell’Amministrazione Comunale di fare una attenta e seria riflessione sulla opportunità che gli stessi vengano rilevati dal Comune dell’Aquila.
Quel sito ormai può essere tranquillante considerato nel baricentro della vita cittadina. Il Comune ha necessità assoluta di realizzare una propria sede in cui far insediare tutte le sue strutture, incluse, ove possibile, anche le aziende e “succursali” varie, lasciando Palazzo Margherita solo come sede istituzionale.
In questo modo finisce anche il “tran tran” dei dipendenti, funzionari, dirigenti ed altri. Avere una sede unica sicuramente migliorerà l’efficienza dell’Ente in modo straordinario. I cittadini, i liberi professionisti e non solo, non dovranno più fare le fatidiche “sette Chiese” per completare una pratica od avere degli indirizzi, ma avranno anche serie possibilità di raggiungere la persona giusta al primo colpo, senza fare decine di “viaggi” a vuoto come oggi capita, purtroppo, molto frequentemente .
Il citato sito inoltre offre spazi per parcheggi illimitati.
Avere in un solo luogo tutte le strutture tecniche ed amministrative, la Polizia Municipale, l’autoparco, le aziende e quant’altro vuol dire offrire alla città dei servizi efficienti, efficaci e rispondenti alle aspettative del cittadino. Il tutto inoltre permetterebbe a fine anno un risparmio notevole per le casse comunali, sia dal punto di vista economico che della produttività.
Per quella parte di strutture oggi esistenti nella Reiss Romoli e realizzate per scopi “didattici” e quindi più funzionali per una “residenza studenti”, nulla vieta, un domani, fare una convenzione con l’Università ed seguitarle ad utilizzare per quei fini.
Infine saranno evitate scandalose speculazioni edilizie. Ci saranno sicuramente difficoltà nel realizzare tale proposta, ma questa volta il gioco vale la candela”.