La città dei quattro compatroni
L’Aquila – OGGI GIORNO DEDICATO A SAN MASSIMO – (Immagini: in evidenza com’era e e com’è la chiesa cattedrale, e sotto una vecchia immagine di piazza Duomo) – Uno dei santi patroni a L’Aquila è San Massimo d’Aveia, antica città romana che diede origine a Fossa, insieme ai compatroni San Pietro di Morrone (papa Celestino V, 19 maggio), San Bernardino da Siena (20 maggio) e Sant’Equizio (12 agosto). Per San Massimo la venerazione è la più osservata. Il giorno di San Massimo è festivo a tutti gli effetti, anche se la manifestazione celebrativa più importante è la Perdonanza, nel nome e del solco di Celestino V. Per San Bernardino la ricorrenza ricordata è quella di maggio, con il rituale dell’olio (che viene donato dalla città di Siena) per la lampada votiva.
Di S.Equizio si ricorda – ma formalmente e solo a livello rituale – il “Pio Transito”. L’11 agosto si festeggia la traslazione delle sue reliquie nella città de’ L’Aquila avvenuta nel 1461 dall’Archicenobio di San Lorenzo in Marruci di Pizzoli, dove visse, operò e morì. Il culto a Sant’Equizio fu molto vivo fin dall’inizio. Gregorio Magno scrive chiaramente che sulla sua tomba avvennero numerosi miracoli e che protesse il suo monastero, ove si erano rifugiate le popolazioni vicine, dalla distruzione dei longobardi nel VII secolo. Il culto del santo è andato affievolendosi nel corso dei secoli. Dimenticato da gran parte degli Aquilani, fino al terremoto del 2009, Equizio vegliava sulla città nella chiesa dei Gesuiti.
Civita di Bagno ricorda con fervore San Massimo, levita e martire che sotto la persecuzione di Decio fu gettato il 19 ottobre del 250 dalla rupe detta “Circolo” che sovrasta Fossa, l’antica Aveia. Nella notte del 19 ottobre, il suo corpo fu seppellito fuori le mura cittadine e dopo essere stato venerato a Forcona da quel momento fu detta Civitas Sancti Maximi (Città di San Massimo).
Quando nel 1413 – ricorda Wikipedia – i resti del santo furono trasferiti a L’Aquila. La sede vescovile dell’Aquila fondata nel 1257, che raccoglie l’eredità di Forcona, antica capitale religiosa della provincia Valeria, nella quale era confluita anche la cattedra di Amiterno, è dedicata ai Santi Massimo e Giorgio.
Oggi la chiesa cattedrale di San Massimo è chiusa, perché fortemente danneggiata dal terremoto. La parte absidale dal transetto indietro è praticamente crollata. Occorreranno molte risorse e molto tempo per i lavori di ripristino della chiesa, certo la meno bella a L’Aquila, con la sua bianca facciata insignificante con due campanili e linee rudemente squadrate e geometriche. L’interno aveva maggior valore. Negli anni prima del 2009, erano in corso importanti lavori, che tuttavia non sono serviti a salvare l’edificio ecclesiale meno rilevante tra le tantissime chiese della città , che la leggenda vuole dotata nei secoli scorsi di 99 piazze e 99 chiese.
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