Espulsi dopo aver chiesto chiarimenti, ma neppure informati da Confindustria


L’Aquila – LA VICENDA RIGUARDA L’ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI E LA METAFIN – Per aver chiesto chiarimenti sui bilanci, espulsa un ‘associata dalla Confindustria, forse ritenuta troppo curiosa? O vale sempre il detto “vietato disturbare il manovratore”?
La societa’ in questione e’ la Metafin srl il cui amministratore unico e’ Maria Paola Iannella, direttore responsabile di Agea, l’Agenzia giornalistica economica d’Abruzzo su cui e’ apparsa la notizia. Iannella era anche consigliere del Comitato Pmi dell’Aquila e delegato Abruzzo Pmi L’Aquila.
“Ebbene – sostiene Iannella – Agea dal capoluogo di regione ha fatto la sua parte in 14 lunghi mesi di inchiesta sui bilanci di Confindustria L’Aquila: su alcune partite precise ha chiesto chiarimenti prima a voce fin dall’aprile 2013, poi per iscritto, quindi votando contro l’approvazione del bilancio e, infine, con missiva dell’ avvocato del 13 maggio 2014: i chiarimenti in oltre un anno non sono arrivati ma l’espulsione si’, a 10 giorni dalla lettera.
Dell’espulsione – prosegue – abbiamo avuto notizia ai tornelli dell’Auditorium di via dell’Astronomia, dove ci eravamo recati per prendere parte all’annuale assemblea di Confindustria. Li’, mentre gli altri associati di Confindustria L’Aquila ricevevano una circolare che avvisava della nostra espulsione immediata – senza indicarne i motivi genericamente affidati ad un art. 6 entrato nel lessico comune solo per via della ricostruzione post sisma di L’Aquila a proposito delle imprese colluse con la criminalita’ e la mafia – e mentre Confindustria nazionale ci teneva gia’ nella lista nera, noi non venivamo ancora informati di alcunche’, ed eravamo all’Assemblea con le risultanze della nostra prima parte di inchiesta tra le mani.
Verrebbe da pensare che la nostra presenza in Assemblea potesse risultare scomoda”. Secondo quanto raccontato da Maria Paola Iannella “alcune delle perplessita’ che abbiamo sollevato erano relative proprio alle spese del personale – che sono una parte molto cospicua del totale delle quote associative – e agli stipendi dei dirigenti: il plurale e’ d’obbligo perche’ all’Aquila, per un totale di circa 260 iscritti, di cui in quota forse 200 comprese le partite iva, ci sono due dirigenti: ciascuno di loro ‘dirige’ 2 impiegati ed una segretaria. E qualcuno potrebbe dire che non e’ tutto qui…
Dare spiegazioni con una espulsione – osserva il direttore di Agea – non e’ quello che ci si aspettava da una presidenza che appena insediata aveva promesso, financo scrivendo alla Marcegaglia nonche’ pubblicandolo sui giornali e sul proprio periodico, di voler procedere ad una trasparenza totale dando pubblica evidenza ai redditi dei dirigenti apicali della locale Confindustria. Cosi’ come non ci si aspettava che in luogo dell’unificazione tra le due Confindustrie di L’Aquila e Teramo nascesse un’altra Confindustria – quella Gran Sasso, che a qualcuno potrebbe apparire una terza sovrastruttura per volonta’ di una presidenza che tanto e’ attivata per la spending review cavalcando l’abolizione delle Province, delle Comunita’ Montane, degli Ato, delle Asl, dei vitalizi, di tutti gli Enti, insomma degli sprechi ai danni delle imprese.
L’obiettivo e’ uno solo: tutelare L’Aquila con tutta la forza dell’indipendenza che ci possiamo permettere come testata libera e al di sopra di ogni compromesso. Il terremoto ha falciato via la nostra citta’ – conclude Maria Paola Iannella -ma non la volonta’ di tutti noi di restare quello che siamo sempre stati: gente che lavora e che vuole prendere le distanze dagli scandali che hanno trascinato il capoluogo sulle prime pagine dei giornali nazionali


06 Giugno 2014

Categoria : Cronaca
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