INGV: intervengano i parlamentari abruzzesi


map_loc_t[1]L’Aquila – L’area aquilana, tanto duramente colpita dal terremoto di aprile (ma le scosse continuano, anche ieri sera e questa mattina ce ne sono state due abbastanza sensibili, avvertite con paura da tutti), è preoccupata per l’annunciata ristrutturazione dell’INGV, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Qualcuno vorrebbe sottrarre all’INGV il settore monitoraggio dei terremoti, esattamente quello che serve, insostituibile, a tutti per l’esatta informazione sugli eventi sismici in tempo quasi reale. I dati forniti sono scientifici e dunque non modificabili, o discutibili, come qualcuno talvolta ha tentato di fare per attenuare il panico o per altri motivi. Migliaia di persone hanno potuto da ormai quasi un anno sapere cosa stava accadendo sotto i loro piedi, dati alla mano, soltanto ricorrendo al sito dell’INGV, rivelatosi prezioso ed efficiente. Ora, per motivi che sfuggono o almeno non vengono spiegati chiaramente ai cittadini, c’è chi vorrebbe mettere le mani sull’INGV non si capisce bene con quale finalità. Conoscendo la politica, che in Italia si insinua ovunque con i ben noti effetti deleteri per la collettività, ci sono dei sospetti e una vasta ostilità contro chi tenta di indebolire una struttura valida senza tener conto di esigenze scientifiche e di informazione corretta e tempestiva. Riportiamo ancora una volta il messaggio che compare sul sito dell’INGV vistosamente evidenziato: “Il Collegio di Istituto dell’INGV ha appreso con sorpresa e forte disappunto che una bozza di Decreto-legge datata 29 ottobre 2009 prevede una pesante ipotesi di riordino dell’INGV. Lo scenario delineato nella bozza di D.L. è allarmante: si vorrebbe trasferire, forzosamente e arbitrariamente, l’intero settore del monitoraggio dei terremoti al Dipartimento della Protezione Civile. La separazione tra monitoraggio e ricerca è un gravissimo errore e una palese anomalia a livello mondiale che porterebbe in breve tempo al collasso qualitativo di entrambe le attività. Questa operazione è in totale contraddizione con l’itinerario di riordino degli enti di ricerca già programmato e con il piano di integrazione delle infrastrutture di ricerca nazionali promosso dalla Commissione Europea e condiviso dal MIUR. Il Collegio di Istituto dell’INGV, in rappresentanza della comunità scientifica dell’ente, ha chiesto al Ministro Gelmini e al Sottosegretario Letta un intervento urgentissimo per scongiurare questa eventualità, oltre a un incontro per manifestare direttamente il forte dissenso su tale iniziativa”.
I terremotati sanno come funziona e quanto sia prezioso l’INGV così com’è oggi. Perchè intervenire cambiandone la strutturazione? E’ questo che bisogna capire e ci auguriamo che i parlamentari abruzzesi dicano la loro in questa circostanza tanto delicata: subire decisioni che appaiono incomprensibili non è il migliore degli esempi di trasparenza.
(Nell’immagine dell’INGV: L’ultima scossa sismica nell’Aquilano, questa mattina dopo le 9)


30 Novembre 2009

Categoria : Cronaca
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