Elezioni, la Corte controlla le schede


L’Aquila – “Quel che è sicuro è che dobbiamo mettere mano alla regola elettorale. Facendo in modo che tutto sia piu’ semplice, immediato e comprensibile nel come e nel cosa”. Lo ha detto il neo presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, parlando della situazione nella quale ancora non si intravede una via di uscita in relazione ai risultati elettorali che non sono ancora ufficiali soprattutto su alcune posizioni di candidati consiglieri, per problemi organizzativi ma anche per la complessita’ della legge elettorale. “E non lo faremo gli ultimi giorni di legislatura – ha proseguito -. Le regole elettorali si fanno all’inizio, e non come i tacchini quando sta arrivando il Natale. Prima ancora pero’ nella nostra agenda di governo ci saranno le misure a favore dell’economia per il territorio”. Sulla nuova giunta, D’Alfonso ha concluso dicendo: “Dobbiamo aspettare, non sappiamo ancora il nome di tutti gli eletti”.
Una situazione assurda, in cui oggi non vi sono novità rispetto a ieri: un pasticcio. Si perde solo tempo, giorno dopo giorno.
Il ponte del 2 giugno ha influito, certamente, persino sull’iter di verifica delle schede elettorali. Insomma ha contribuito, con la sua pausa prolungata e feriale, ad allontanare il momento della proclamazione degli eletti, che comunque, assicurano gli uffici giudiziari, è prossimo. La Corte d’appello, ricevute le carte dagli uffici elettorali provinciali, sta controllando tutto. Cosa in pratica? Tutti i problemi (che però altre regioni nelle medesime situazioni non hanno incontrato) discendono dalla legge elettorale regionale, quella che taglia a 31 i componenti del nuovo consiglio. Una bella sforbiciata anche in termini di costi della politica. Ma anche problemi nuovi per la proclamazione, che altre regioni hanno saputo – legiferando – rendere risolvibili senza intoppi.
Qui in Abruzzo di intoppi ne abbiamo avuti (ricordate il flop desolante dei risultati del voto?) sia nel semplice scrutinio, che nell’interpretazione dei risultati. Chi per fortuna ama la sintesi e sa farla, spiega che per i candidati con quoziente pieno e chiaro, l’elezione è già sicura, mentre sorgono problemi con calcoli difficili per i resti e gli incerti.
Costoro potranno essere proclamati, ma resterà comunque la possibilità di ricorsi.
E il governo? Sasrà di sei assessori, tutti scelti tra gli eletti, uno solo esterno e comunque con la presenza di una donna. Chi sarà questa donna? Un’eletta o un’esterna?
Problemi che il presidente D’Alfonso si sta ponendo.


03 Giugno 2014

Categoria : Cronaca
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