Zona rossa, figli, figliastri e ansie: quartiere della Banca d’Italia in subbuglio
L’Aquila – E’ scritto da qualche parte che il terremoto debba essere una tragedia senza fine, anche per i problemi, le ansie, gli stress e i pasticci che vengono “dopo” le scosse, i danni, i feriti e le vittime. Tutta roba solo in ‘parte addebitabile a madre Natura e ai suoi cataclismi. C ‘è, infatti, la manina dell’uomo a intorbidare le acque.
Come questo sito aveva anticipato due settimane fa, al quartiere Banca d’Italia nascono problemi, che riguardano centinaia di famiglie e il loro avvenire immediato. Una parte del quartiere è stata di recente esclusa dalla zona rossa. Tutti coloro che speravano in una casa antisismica si sentono rispondere che non ne hanno più diritto, perché la loro “non è più zona rossa”. Anche chi aveva avuto l’assegnazione ora è a rischio di perderla: le famiglie sono in subbuglio e martedì ci sarà un a manifestazione di protesta alla Meridiana. Un esposto è stato inviato a Gianni Letta e la situazione è a conoscenza del presidente Berlusconi. Il sindaco Cialente avrebbe avuto assicurazioni circa un intervento a sanatoria, che per ora non c’è. E la gente teme di essere presa in giro, non senza qualche ottimo motivo.
La stessa esclusione di parte del quartiere dalla zona rossa appare a molti una follia senza senso: il quartiere è circondato da palazzoni cadenti e a forte rischio, tanto che si pensa a realizzare tunnel di protezione. Non ci sarebbe più parcheggio e una delle strade, via Marrucini, è senza sbocco, una trappola per chi dovesse fuggirne, anche solo a piedi. La notte del 6 aprile centinaia di persone vi restarono prigioniere delle macerie per molte ore, in una nube di gas fuggito dalle condutture, senza luci, mentre i palazzi ondulavano e cadevano pezzi di muri, cornicioni, frammenti di tamponature crollate. Un incubo allucinante per chi lo ha vissuto. E ora qualcuno vorrebbe far tornare gli inquilini in un simile contesto di rovine e di pericoli?
E’ dunque già incredibile che una zona simile… sbiadisca, cioè non sia più “rossa”, come se nulla fosse accaduto, e per di più vengano ora negate le case antisismiche a chi ne aveva diritto fino a pochi giorni fa, e ora riceve dinieghi. Ma ciò che più indigna e fa infuriare è che ad alcuni – viene riferito – le case siano state assegnate ugualmente, DOPO l’ordinanza di revoca della zona rossa.
Magheggi della Protezione civile? O semplicemente, come sempre accade in questo paese, figli e figliastri? Comunque nessuno è disposto ad accettare la situazione così com’è e martedì se ne sentiranno delle belle. Della grave situazione sono informate tutte le autorità aquilane.
(Nelle foto Col: Uno scorcio del palazzo detto Casermone, del tutto inagibile, e via dei Marrucini, nel quartiere Banca d’Italia)
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