“Un museo del lavoro nella filanda”
Pescara – LETTERA AI DUE CANDIDATI SINDACI – Geremia Mancini, segretario confederale UGL, scrive ai candidati sindaci Mascia e Alessandrini, chiedendo nella “Filanda Giammaria” un “MUSEO DEL LAVORO”.
“Fra pochi giorni uno di voi due sarà chiamato a governare e guidare la nostra Pescara. Per questo mi permetto di lanciare un’idea o se preferite una proposta: “Facciamo della ‘Filanda Giammaria’ un “Museo del Lavoro”. L’ex Filanda Giammaria, in via Monte Bolza a Pescara, che rappresenta ancora , nonostante le recenti ultime “picconate” (una parte di fabbricato è stata abbattuta), una delle ultime testimonianze di archeologia industriale della nostra città.
Una realtà che può e deve essere protetta, restaurata e resa fruibile alla cittadinanza e soprattutto ai più giovani. Per custodire la memoria di quello che fu l’impegno, sempre accompagnato da durissime privazioni, delle nostre donne.
Le Filande furono molte volte l’unica realtà occupazionale, oltre l’agricoltura, per le nostre madri che spessissimo entravano a lavorare quando erano poco più che bambine.
E nelle filande il lavoro era pesante e difficile: condizioni igieniche infime, salari bassi e massacranti orari di lavoro. Ma a quelle donne e al loro sacrificio va ascritto non solo il riscatto delle loro famiglie ma quello di una intera comunità: la nostra.
Quindi nulla di meglio della “FILANDA GIAMMARIA” per rappresentare il lavoro, la sofferenza e il riscatto.
Nel museo potrebbero poi essere conservate tutte le altre testimonianze (documenti, foto, nomi e video) industriali e non di Pescara e della sua provincia, penso alla Fonderia Camplone a Buffi Officine, alla Sama e senza dimenticare le lotte contadine nelle quali la nostra provincia e la nostra regione si distinsero per coraggio e determinazione. Un museo che sia anche utile a non cancellare i volti, i nomi e le testimonianze di quei tanti sindacalisti capaci di ergersi a difesa e tutela dei loro colleghi.
Un luogo del ricordo capace di attualizzare un messaggio che dovrebbe essere, certamente è, anche il vostro: “mai più uomini sfruttati da altri uomini”.
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