L’euro vince ma non convince…
Pescara – GENNARO VARONE, SULLA SUA PAGINA FACEBOOK
(di S. L.) – “Perché ha vinto l’Euro? Contro ogni evidenza di realtà, che, ormai, da sei anni, ci tiene inchiodati ad un impoverimento collettivo senza precedenti? Perché è più facile far leva sulla paura (“Fuori dall’euro, il disastro!”), che ottenere risultati con la spiegazione razionale di ciò che accade. Complice la stampa, a cominciare da Scalfari che, dopo avere per anni inveito contro Berlusconi per l’uso delle televisioni, ha, dall’alto del suo editoriale su Repubblica, invitato bellamente a votare per Renzi (e per l’Euro) ad un giorno dal voto. Bravo Scalfari. Chi ha raccontato la verità è sempre stato insultato. “Euroscettici”, sono chiamati coloro che usano la ragione, lo studio e l’elementare buon senso per spiegare ciò che accade. E tanto basta per farne dei ‘complottisti’, dei visionari, dei “gufi” senza speranza. Bastasse sperare, perché le cose accadano, saremmo tutti in preghiera che 1000 miliardi di euro piovano domani dal cielo sull’Italia, così che tutti possiamo raccoglierli … . Eppure, l’Euro vince, si: ma non convince. Non convince neppure i suoi sostenitori, i quali -ora!- dicono “Si, ma l’Europa deve cambiare …” Persino la Merkel (udite udite!) dice “Ora, ripresa!!” E se vince-ma-non-convince, il merito è anche di chi ha iniziato ad esaminare le cause della crisi ed a spiegarle. E’ questo che si teme: la consapevolezza degli uomini. E si corre ai ripari. Se l’Euro fosse una buona idea, perché mai l’Europa dovrebbe cambiare? Allora si è sbagliato sino ad ora? Per tredici lunghi anni avete sbagliato?!? E ce lo dite ora?!? Se l’Euro assicurasse sviluppo, cooperazione, benessere: perché -ora!- si vuole un’Europa diversa, Renzi in testa? Perché, proprio ora, dopo tredici anni, si cerca di tamponare le falle, dalle quali entra a bordo l’acqua della crisi, della povertà, della competizione spinta e dell’ovvio risentimento di chi soffre? Perché -ora- qualcosa è cambiato. Grazie a chi ha fatto informazione vera. E dovrà ancora cambiare. La democrazia è un fatto di voti? Chi ne prende di più è più bravo? No. La democrazia è un fatto di valori: ha un senso se esprime il valore dell’uomo. Ed è per questo che occorre continuare a battersi: in tutti i campi, conformemente al sogno dell’articolo 3 comma 2 della nostra Costituzione: affinché al centro della società sia l’uomo; non il profitto, non i numeri. E mai (mai!) un sistema (l’euro) che schiaccia la dignità di tutti noi”.
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