AMA “strozzata” minaccia cassa integrazione


bus anni 50L’Aquila – Bambole, non c’è una lira, e quindi correremo ai ripari, visto che il Comune ci sta strozzando. E’ più o meno il succo di quanto afferma l’AMA, azienda della mobilità aquilana, che ha annunciato di voler mettere in cassa integrazione 40 dipendenti. Alla base del provvedimento, il mancato pagamento di oltre due milioni di euro da parte del Comune. La decisione e’ stata adottata oggi da Olivo Ciccarelli, presidente dell’Ama. Il Presidente dell’Ama ha rivolto un appello perche’ i due milioni di euro necessari per il pareggio di bilancio della municipalizzata aquilana, vengano presi dai fondi a disposizione della Protezione civile, in considerazione delle difficolta’ economiche in cui versa il Comune, a sua volta quasi all’asfissia perchè privo da mesi degli introiti fiscali, non reintegrati dal Governo. Luigi Fabiani, consigliere dell’Ama, si e’ detto contrario all’utilizzo della cassa integrazione: “Va ad umiliare i dipendenti che dal 6 aprile non hanno mai interrotto il servizio pubblico”. Fabiani ha poi criticato le scelte della Regione Abruzzo e del Comune di eliminare alcune corse: “In un momento in cui la citta’ sta soffrendo terribilmente il caos del traffico dei mezzi privati, un servizio come quello del trasporto pubblico dovrebbe essere incrementato. Chiederemo – ha concluso Fabiani – un consiglio comunale straordinario per capire sia l’orientamento dei politici locali ma anche regionali”.
(Nella foto storica: Autobus urbani a L’Aquila negli anni ’50: non c’erano crisi nè problemi simili a quelli di oggi)


28 Novembre 2009

Categoria : Economia
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