D’Alfonso? Ha fatto più bella la sua città

Luciano il presidente ha pregi personali, non ultimo quello di in linguaggio avulso dal politichese deprimente che molti usano quasi vantandosene. Lui parla con fantasia, ricerca frasi da interpretare non perché ambigue, ma immaginifiche. E da un pescarese non c’è niente di meglio da aspettarsi, perché d’Annunzio è d’Annunzio. Niente piattume, in D’Alfonso il presidente, caso mai qualche interrogativo sul cosa abbia voluto dire. Ma alla fine, tutto chiaro. Scopri che ha usato semplicemente un po’ di fantasia nell’eloquio.
Augurandoci tutti che Luciano sia un buon presidente, ricordiamo una cosa importante. Un precedente non banale. Negli anni in cui a Pescara comandava, si è dato da fare per rendere più bella – semplicemente – la sua città. Ogni buon sindaco dovrebbe farlo, lasciando un segno. A Pescara c’è, leggero e sinuoso nell’aria luminosa di una città che bella è di suo grazie alla natura (più che alla sfrenata crescita cementizia…), lo stupendo Ponte del Mare. Lo ha certo voluto D’Alfonso, è la sua firma per donare a Pescara uno scorcio di eleganza e un etereo simbolo di fede nel futuro. Aleggia sul mare e sul porto, unisce sottilmente, è un’opera monumentale di squisita modernità, come il celebre grattacielo che sembra una scheggia di vetro nel panorama di Londra.
Potrebbe bastare per nutrire fondate speranze nel presidente nato questa sera. Chi bada al bello, ha qualcosa “dentro”. Altro che torri gemelle e caricature di grattacieli ottimi solo per gli affaristi. Noi tutti abbiamo bisogno anche di un pizzico di bellezza, in un Abruzzo che generazioni di politici hanno deturpato e incafonito. Auguri, presidente. A lei, più ancora a noi, con costruttivo egoismo.