Esperti, opinionisti, sondaggi…
Un consiglio sembra necessario, anzi ineludibile, per politologi, esperti (non si sa di che), tuttologi, sondaggisti, pensatori e spremitori di meningi di vario tipo. Fatevi sparire. Toglietevi di mezzo. E tanto che ci siamo, insieme con i sondaggi, gettiamo via pure gli exit poll e gli intention poll, ultima diavoleria comparsa in tv ieri.
C’è un filo rosso che unisce tutti costoro, serpeggiando ovunque. Hanno ancora una volta raccontato balle, annoiato con numeri e percentuali, sparato fesserie a più non posso, e alla fine sono fragorosamente precipitati nel ridicolo. I risultati sono quelli che sono: si alzi in piedi chi aveva previsto una vittoriona di Renzi e un crollone di Grillo. Ci hanno ammannito tante di quelle saccenterie, da sperare che, finalmente, spariscano dalla scena e non si facciano mai piùà vedere. E pagare, perchè spesso caldamente. raccomandati.
Anni fa per una tv privata ad ogni elezione andavamo in un paio di seggi significativi e chiedevano a dieci o venti persone: scusi, ci dice per chi ha votato? Quasi tutti lo dicevano. Veniva fuori un certo risultato, messo in onda un secondo dopo la chiusura dei seggi. Quasi sempre, a scrutini conclusi, questo casareccio risultato coincideva con quello ufficiale. Tutto ciò costava zero e produceva indicazioni valide, attendibili. In confronto alla baraonda sconcia e inutile di oggi, era una genialata. Forse per questo non la imitava nessuno: avrebbe azzerato costi e spese, spazzato via cialtroni e chiacchieroni che, invece, ancora imperversano.
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