Rocchelli, splendide foto in Abruzzo
L’Aquila – Aveva scattato splendide foto in Abruzzo, dopo il terremoto del 2009 a L’Aquila, Andrea Rocchelli, il giovane reporter italiano ucciso in Ucraina. Un professionista che cercava di documentare in prima linea gli avvenimenti, le cui immagini venivano pubblicate dai grandi giornali. Non, dunque, un “rimasticatore” di immagini, ma un cacciatore di verità.
Le autorità ucraine hanno informato la Farnesina dell’uccisione del fotoreporter nell’area di Slovyansk. All’accertamento definitivo manca il riconoscimento della salma che è stata trasferita, insieme a quella di un cittadino russo -l’interprete di Rocchelli-, dall’ospedale di Andreevka a quello di Slovyansk, distante pochi chilometri, precisa la Farnesina in un comunicato.
Insieme a Rocchelli e al suo interprete russo, è rimasto ferito anche un fotografo francese, William Roguelon, poi dimesso dall’ospedale in cui era stato ricoverato. La testimonianza del giornalista francese, che era assieme a Rocchelli e all’interprete al momento dell’attacco: “Abbiamo sentito colpi di Kalashnikov, poi sono piovuti colpi di mortaio”. Uno dei colpi, spiega il giornalista, è caduto “nel fossato” dove si erano rifugiati.
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