Ristrutturare gli abbeveratoi di montagna


L’Aquila – Nell’ambito del progetto Life “Praterie”, co-finanziato dalla Commissione Europea al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è partita l’azione C1 -Ridistribuzione dei punti d’acqua, che prevede la ristrutturazione dei fontanili e degli abbeveratoi esistenti nell’area di progetto e, dove necessario, la ricostruzione di nuovi abbeveratoi, a vantaggio del pascolo estensivo e con particolare riferimento, per le criticità riscontrate, al territorio del Gran Sasso.
Il primo intervento avviato riguarda il fontanile situato in località Banconi, che si trova sulla cresta che sovrasta il Vasto sul Gran Sasso aquilano, nei pressi della sorgente Acqua di San Franco. Martedì scorso, grazie alla generosa e decisiva collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, che ha messo a disposizione uomini e mezzi, un elicottero ha trasportato in loco tutto il necessario: le pietre, la sabbia e gli attrezzi di lavoro pesanti, tra cui una betoniera, che hanno consentito alle maestranze del Parco di incominciare già ieri i lavori, al fine di rendere il fontanile fruibile per l’estate.
La pianificazione di questo come degli altri interventi sui punti d’acqua che si succederanno nel breve e lungo periodo, è stata redatta dal Servizio Tecnico Urbanistico dell’Ente tenendo conto delle necessità espresse dagli stessi imprenditori zootecnici, sia nel corso delle 116 visite di monitoraggio compiute dai veterinari di progetto alle aziende, sia nel corso degli incontri del processo partecipativo per le linee guida del regolamento di pascolo. In generale il progetto prevede un complesso di azioni concertate e di offerte strutturali alla zootecnia, come recinti, ricoveri, stazzi, cani da guardiania, assistenza gestionale e veterinaria; interventi che, mentre puntano a migliorare la gestione delle aziende, pongono le basi per armonizzare le esigenze collettive di conservazione con i bisogni del settore, primo fra tutti quello dell’acqua per l’abbeverata, con il fine ultimo di promuovere un buon utilizzo e quindi la conservazione delle praterie e dei loro habitat.
Un nuovo corso, sia pure faticoso ma senz’altro valido, quello avviato dall’Ente Parco, a riprova del quale come non avvalorare l’azione autonoma di un allevatore del posto che ha riaperto con mezzi propri la strada per Banconi invasa dai detriti? Il Direttore dell’Ente, Marcello Maranella, che ha seguito personalmente le operazioni di trasferimento dei materiali, «oltre a ringraziare il Corpo Forestale dello Stato per la preziosa collaborazione offerta in un efficace e straordinario gioco di squadra, ha salutato con soddisfazione l’avvio dei lavori, certo che il sensibile impegno che l’Ente sta ponendo nella ricerca di soluzioni condivise con gli attori locali, continuerà a migliorare le relazioni con il territorio e a seminare buone pratiche di civiltà e spirito di appartenenza, garantendo un futuro sostenibile alla montagna e alle attività tradizionali ad essa legate»


24 Maggio 2014

Categoria : Cronaca
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