“Prisma” su diabete a congresso SID
Pescara – E’ UNA CAMPAGNA DI PREVENZIONE CURATA DALLA D’ANNUNZIO – Il XXV Congresso nazionale della Societa’ Italiana di Diabetologia (SID), che si terra’ a Bologna dal 28 al 31 maggio, vedra’ la presentazione dei primi dati emersi dal Progetto Prisma, una iniziativa di screening e prevenzione promossa dall’Universita’ Gabriele d’Annunzio Chieti, dalla Fondazione Universita’ G. d’Annunzio, dalle rete di farmacie Farmatua, con il supporto di Roche Diagnostics. Sono dati importanti per la salute dei cittadini – spiega una nota – che dimostrano come molte persone siano portatrici di uno o piu’ fattori di rischio senza esserne consapevoli.
E’ quindi uno scenario di prestigio quello in cui Prisma arriva. E i risultati del progetto mostrano chiaramente come le iniziative di prevenzione effettuate sul territorio possano avere un ruolo determinante per la salute degli Italiani, oltre ad alleggerire il carico delle patologie croniche sul Sistema Sanitario Nazionale. I ricercatori di Prisma prosegue la nota – hanno analizzato i dati raccolti nel corso di due campagne pubbliche di prevenzione, effettuate rispettivamente nel 2012 e nel 2013, nel corso delle quali cinquanta farmacie abruzzesi hanno offerto a tutti la possibilita’ di effettuare analisi del sangue ed altre misurazioni importanti per verificare il proprio stato di salute cardiometabolico. 2.613 persone di eta’ compresa tra i 18 ed i 90 anni hanno complessivamente accettato l’invito, ricevendo una valutazione con la quale venivano invitati a recarsi dal proprio medico per discutere gli esiti dello screening.
I risultati delle ricerche hanno mostrato come in molti casi uno o piu’ fattori di rischio erano presenti in soggetti che ignoravano la presenza di alterazioni cardiometaboliche. L’analisi delle informazioni raccolte ha infatti evidenziato come il 6.7% delle persone che dichiaravano di non avere problemi di diabete o di glicemia elevata presentavano in realta’ valori glicemici compresi tra 110 e 126 mg/dl, quella che viene normalmente definita una situazione di allarme. Un altro 2.4% presentava valori superiori a 126 mg/dl. Situazione analoga quella del colesterolo: tra i soggetti che dichiaravano di non avere problemi di questo tipo, il 3.2% aveva valori di LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo) uguali o superiori a 150 mg/dl, mentre nel 26.4% il colesterolo totale andava da 200 a 240 mg/dl, valore che veniva superato da un altro 5.7%. (AGI) Red/Ett (Segue)
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