Numero chiuso, occorre trattare
RETE DELLA CONOSCENZA: LA GIANNINI NON IGNORI GLI STUDENTI – “Questo annuncio è il risultato delle mobilitazioni delle scorse settimane, quando decine di migliaia di aspiranti studentesse e studenti hanno protestato contro un sistema inutile, inefficiente e arbitrario, che gioca con il futuro e i sogni delle persone per rispondere a mere esigenze economiche, derivanti dal sottofinanziamento dell’università italiana – dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link – Coordinamento Universitario –. Non è accettabile, però, che la Giannini (FOTO) voglia procedere nel cambiamento del sistema del numero chiuso senza aprire un tavolo di confronto con gli studenti stessi e e loro organizzazioni”.
“La proposta della Ministra, peraltro – aggiunge Danilo Lampis, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti – non fa che procrastinare il problema della selezione, mantenendola su rigidi criteri nozionistici al limite dell’assurdo, e senza invece affrontare alcune questioni che stanno a monte: l’investimento nell’università, per la garanzia di didattica, servizi, materiali e laboratori adeguati; il potenziamento dei sistemi di orientamento universitario; un serio ripensamento delle modalità di didattica e valutazione all’interno degli Atenei”.
“E’ positivo che la Giannini affermi che per la stima del fabbisogno di medici siano stati usati, negli scorsi anni, criteri arbitrari – conclude Federico Del Giudice, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza – tuttavia il sistema sanitario è al collasso a causa del suo sottofinanziamento e del blocco del turnover. Serve un grande piano di investimento nella sanità pubblica, del quale l’apertura dei corsi di laurea in medicina, superando le direttive a livello europeo, è solo un tassello. Formare e assumere più giovani medici significa tutelare il diritto allo studio e il diritto alla salute di tutte e tutti”.
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