Meno male che c’è Prodi…

Ieri in un editoriale sul “Messaggero” Romano Prodi, senza evoluzioni confusionarie di linguaggio (amate di solito dai politici che non hanno niente da dire, ma lo dicono bene), ha scritto ciò che tutti da tempo sanno, anche gli irriducibili avversari delle trivellazioni in Adriatico. Tutti sanno ma fingono di non sapere, perché oltre che un paese poco onesto, siamo anche un paese di ipocriti. Politici nostrani in testa.
Prodi ha detto che la Croazia, amabile dirimpettaio ad un tiro di schioppo dalle nostre coste, si accinge a rilasciare decine di concessioni per l’estrazione di miliardi di tonnellate di petrolio e gas. Tutta roba che si trova nei fondali dell’Adriatico. Roba preziosa, che in pochi anni farà della Croazia un paese ricco, e del condiviso Adriatico un mare bucherellatissimo e sfruttato per quel che può dare, e darà. Ad altri.
Noi, che siamo ambientalisti doc, continueremo a pagare bollette e superbollette e compereremo, magari, petrolio dalla Croazia. Prodi spiega anche che i giacimenti – come è ovvio – si estendono sotto tutti i fondali, e non rispettano certo i limiti delle acque territoriali. Cioè sono anche sotto i nostri glutei. Svuotando il sottosuolo, se mai esisterà un rischio geologico, lo correremo anche noi. Ma il petrolio e il gas li avrà estratti la Croazia. Dove più che gli isterismi, è chiaro, prevalgono i raziocini.
Somiglia alla storia dei rifiuti: incapaci di trattarli e sfruttarli, li spediamo alla Germania (pagando tanto a tonnellata), la quale li usa per produrre corrente, che ci vende. A caro prezzo. E’ così che, straccioni come siamo diventati, paghiamo pure l’energia il doppio degli altri…
Profondo rosso? No, profonda idiozia.
Alla vigilia delle elezioni, i candidati – tutti rigorosamente antitrivelle – spieghino, se possono, queste assurdità. Ma certo che non possono… E allora sarà quel che è sempre stato: eviteranno l’argomento. Meno male che c’è Prodi: non ci saremmo mai aspettati di doverlo dire.